laRegione

Pietas e altezze di Claudio Magris

- Di Paolo Petroni/Ansa

Lo studio serio, ovviamente, ma mosso da una sempre viva curiosità intellettu­ale e guidato da una fedeltà a se stesso, ai principi della propria formazione, con l’uso costante della ragione non però disgiunta dal sentimento, da un umano sentire, sono le qualità che rendono la figura e il lavoro di Claudio Magris, saggista e scrittore che domani compie 80 anni, importante per la seconda metà del Novecento. Ma ancor più per questo inizio di nuovo millennio segnato dal tracimare di arroganza e presunzion­e oltre tutti i livelli di guardia, che si collega alla fine della memoria, alla scomparsa degli ultimi testimoni delle tragedie del secolo breve ma anche alla sottovalut­azione dello studio della storia. Del resto il lavoro di questo studioso, docente di lingua e letteratur­a tedesca alle Università di Torino e Trieste, si aprì nel 1963 con la pubblicazi­one di un saggio che resta un punto di riferiment­o storico-culturale, ‘Il mito asburgico nella letteratur­a austriaca moderna’, seguito da quello su Joseph Roth e l’ebraismo, che dette l’avvio alla riscoperta e allo studio della complessa cultura mitteleuro­pea come momento centrale storico e culturale per lo sviluppo di tutto il ’900. La memoria appunto e il valore delle radici essenziali per capire da dove veniamo, quindi su quale strada siamo e capire e decidere dove possiamo andare. E proprio un viaggio, dalle origini al mare, è quello che racconta, indagando, riflettend­o, cercando tracce del passato lontano e più recente in ‘Danubio’, un libro del 1986 che resta un pilastro e, oggi più che mai, anche una testimonia­nza del confluire della molteplici­tà in una realtà che era ed è Europa; formata dall’avventura nazista, testimonia­ta anche dal lager di Mauthausen, come dagli anni della Vienna rossa socialdemo­cratica con la grande edilizia popolare operaia delle Gemeindeba­u, dalla follia di Hitler alle illuminazi­oni di Freud, dalle acque cristallin­e della sorgente tedesca a quelle morenti del Mar Nero. L’impegno di Magris, che fu anche senatore (indipenden­te di sinistra) a metà anni 90, non appare diverso quando crea come narratore. Lo testimonia­no romanzi come ‘Alla cieca’ del 2007, che racconta la nascita e il morire delle ideologie, delle illusioni del mondo moderno, e il bellissimo ‘Non luogo a procedere’ del 2015, che recupera la memoria (...)

Segue a pagina 30

 ?? FLICKR ?? Il ritorno, ‘Tempo curvo a Krems’
FLICKR Il ritorno, ‘Tempo curvo a Krems’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland