Tragedia in vacanza
Muralto, 22enne trovata morta in camera d’albergo. Fermato il compagno Il 29enne è un cittadino tedesco residente nel Canton Zurigo. La polizia: ‘Tutte le piste rimangono aperte’
Gli unici elementi certi sono il rinvenimento di un cadavere di una ragazza di 22 anni in una stanza al quinto piano dell’hotel “La Palma au Lac” di Muralto, e il fermo del compagno della vittima: si tratta di un 29enne di nazionalità germanica residente nel Canton Zurigo. I due si erano registrati al “4 stelle” sabato 6 aprile dicendo agli addetti alla reception di essere un coppietta di fidanzati in vacanza. Poi avevano trascorso i primi 3 giorni come due turisti qualsiasi. Fino alla notte su martedì, quando l’apparente idillio ha cominciato ad incrinarsi: prima un litigio in piena notte, “sedato” dal custode; poi, qualche ora dopo, in mattinata, l’allarme lanciato dal ragazzo, che personalmente si era recato nella hall di accoglienza per avvisare il personale di servizio che la sua ragazza stava male, o forse non dava già più segni di vita. Al quinto piano, nell’ultima stanza in fondo al corridoio a sinistra, la tragica conferma: nel localino del bagno giaceva il corpo esanime della giovane. Immediatamente sono state chiamate l’ambulanza del Salva – i cui sanitari hanno tentato invano una rianimazione – e la Polizia cantonale, giunta sul posto prima delle 8 con tutto il “carrozzone” della Scientifica. Dai primi accertamenti, sul cadavere non risultavano ferite evidenti. La Rsi ha ipotizzato il soffocamento quale causa della morte. L’unica evidenza sul luogo del decesso è stata l’estremo disordine: valigie svuotate, vestiti dappertutto. Un caos in cui gli inquirenti, ieri mattina, ancora non potevano distinguere fra gli eventuali effetti di una colluttazione finita tragicamente e una normale “libertà” di passare qualche giorno nella camera d’albergo senza sentire il bisogno di mettere sempre tutto perfettamente a posto. Un dettaglio tutt’altro che secondario potrebbe tuttavia indurre a propendere per la prima ipotesi: come accennato, nel cuore della notte il custode dell’albergo aveva dovuto intervenire proprio nella camera dei due giovani per calmare gli animi: la coppia stava litigando; se non furiosamente, almeno animatamente.
Grazie all’intervento dell’inserviente, lo “scambio di idee” era rientrato e al quinto piano era tornata la calma. Stando a Claudio Ferrari, addetto stampa della Polcantonale raggiunto ieri mattina dalla “Regione” all’esterno della “Palma”, il giovane ha fin dal principio collaborato con gli inquirenti. Non è dato sapere se abbia recisamente negato
un suo coinvolgimento o meno, anche se il mancato arresto parla in questo senso. Di lui si sa poco: ha 29 anni, un passaporto tedesco ed è residente nella città sulla Limmat. Quanto alla vittima, ha 22 anni, sarebbe stata sprovvista di documenti ed è stata genericamente indicata come “giovane donna straniera”. Così come il suo corpo non recherebbe segni di lotta o ferite da mettere in relazione al presunto omicidio, anche la situazione trovata dalla polizia all’interno della stanza non permetterebbe di confermare senza ombra di dubbio che vi sia stata un’aggressione. Secondo Ferrari, «tutte le ipotesi sono aperte e qualche elemento in più arriverà soltanto dopo la visita del medico patologo e l’autopsia sul cadavere». Oltre, naturalmente, a quanto il compagno della donna ha finora detto nel segreto istruttorio dei colloqui, e ancora dirà negli interrogatori cui verrà sottoposto unitamente ad altri testimoni, fra i quali anche ospiti e impiegati dell’hotel. L’inchiesta è condotta dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis.