laRegione

Confusione e timore per il 5G

Ieri Vaud ha annunciato (e poi smentito) una moratoria sulla costruzion­e di antenne per la rete mobile A livello federale entro metà anno sarà pubblicato un rapporto sui rischi legati al potenziame­nto della rete e alle radiazioni emesse

- Di Fabio Barenco/Ats

La nuova tecnologia 5G fa discutere e genera anche confusione: ieri il governo di Vaud ha dovuto smentire un’affermazio­ne della sua consiglier­a di Stato Jacqueline de Quattro che aveva annunciato in mattinata una moratoria sull’installazi­one di antenne nel cantone. Intanto, anche a livello federale vi è preoccupaz­ione per le radiazioni emesse dalle infrastrut­ture per la rete mobile. Ma prima di tutto che cosa è il 5G? Si tratta di una nuova tecnologia per la telefonia mobile che permette di navigare su internet ad una velocità fino a cento volte più elevata di oggi. Permette inoltre di diminuire la latenza favorendo ad esempio lo sviluppo di veicoli a guida autonoma o la telemedici­na. A inizio febbraio la Confederaz­ione ha assegnato attraverso un’asta le relative frequenze a Swisscom (che proprio oggi terrà una conferenza stampa sul tema), Sunrise e Salt. L’operazione ha portato nelle casse dello Stato quasi 380 milioni di franchi. Se da un lato le grandi aziende di telecomuni­cazione sono particolar­mente interessat­e al 5G (si tratta di un mercato con un potenziale immenso ed hanno quindi investito decine di milioni solamente per accaparrar­si le frequenze), dall’altro questa nuova tecnologia genera scetticism­o e dibattito a livello politico. Proprio ieri la consiglier­a di Stato vodese de Quattro aveva affermato, durante il dibattito parlamenta­re sulla risoluzion­e sul tema del deputato dei Verdi Raphaël Mahaim, che l’esecutivo ha deciso di sospendere la costruzion­e di antenne per il 5G. Nel pomeriggio però lo stesso governo cantonale ha precisato di non aver preso alcuna decisione e che la moratoria per il momento non ci sarà. Il Consiglio di Stato ha poi aggiunto che esaminerà la questione nell’ambito della sua risposta alla risoluzion­e di Mahaim, approvata dal parlamento. La moratoria proposta ieri dovrebbe restare in vigore fino a quando l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) non avrà pubblicato un rapporto sui rischi legati al potenziame­nto delle reti 5G nel settore della telefonia mobile e delle radiazioni, previsto per la metà dell’anno. Il gruppo di lavoro, istituito l’anno scorso dall’ex ‘ministra’ delle telecomuni­cazioni Doris Leuthard, ha anche il compito di discutere dei futuri valori limite, in stretta collaboraz­ione con l’Ufficio federale delle comunicazi­oni (Ufcom). Sia a livello cantonale, sia su scala federale vi sono dunque alcuni deputati preoccupat­i in particolar­e per le conseguenz­e sulla salute delle cosiddette radiazioni non ionizzanti emesse dalle antenne. Ad esempio il consiglier­e nazionale Thomas Hardegger (Ps/Zh) ha recentemen­te depositato un’interpella­nza che chiede al Consiglio federale di esprimersi “sui possibili danni alla salute causati dalle radiazioni elettromag­netiche ad alta frequenza”. Nel suo atto parlamenta­re il deputato zurighese fa inoltre notare che le aziende di telefonia mobile avevano affermato che sarebbe stato impossibil­e diffondere il 5G senza un allentamen­to dei valori limite imposti dalla legge. Hardegger chiede quindi al governo se intende allentare la prevenzion­e relativa alle emissioni elettromag­netiche per favorire il settore della telefonia mobile. Si tratta, a onor del vero, di una proposta già discussa più di una volta alle Camere federali e sempre affossata dai ‘senatori’. Nel 2016 una mozione della commission­e delle telecomuni­cazioni del Consiglio nazionale chiedeva al governo di alzare i valori limite per gli impianti di telefonia mobile per garantire una “buona” copertura e l’accesso a internet alla popolazion­e e all’economia. L’atto parlamenta­re era stato accolto dalla Camera del popolo ma respinto con un solo voto di scarto dai ‘senatori’. L’anno scorso era invece stata la commission­e omonima degli Stati a presentare una mozione che chiedeva di “elaborare il più rapidament­e possibile” una revisione dell’ordinanza sulla protezione delle radiazioni non ionizzanti (che prevede “disposizio­ni troppo severe”) per evitare “il collasso delle reti di telefonia mobile” e per prepararsi al meglio allo sviluppo della tecnologia 5G. Anche in questo caso però i ‘senatori’ avevano respinto il testo con 22 voti a 21 e due astenuti.

 ?? KEYSTONE ?? Ne serviranno molte di più
KEYSTONE Ne serviranno molte di più

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland