laRegione

Appello a tutto il Sopracener­i

Un po’ sotto le attese l’adesione alla petizione per il rilancio delle Tre Valli e delle zone industrial­i dismesse I promotori sollecitan­o la popolazion­e. Presto un incontro con il Consiglio di Stato dopo i primi passi intrapresi da Vitta.

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In questi giorni la popolazion­e del Sopracener­i trova nelle bucaletter­e la petizione popolare a sostegno della zona industrial­e della Bassa Leventina, di quelle dismesse, dei collegamen­ti ferroviari verso l’Alto Ticino e del settore agricolo ticinese. Un invio a tutti i fuochi che mira a sensibiliz­zare la gente sull’importanza di pianificar­e un rilancio economico sostenibil­e delle regioni che in passato hanno dato molto dal profilo ambientale, ma che da troppi anni ormai si ritrovano a fare i conti con capannoni semiabband­onati e fatiscenti, mentre altrove avanza l’occupazion­e di terreno vergine, non si rado agricolo. Lanciata a metà febbraio sulle ceneri dell’opzione Bodio-Giornico per la nuova Officina Ffs e del referendum non lanciato contro lo stanziamen­to cantonale di 100 milioni a favore dello stabilimen­to previsto a Castione, la petizione che sarà consegnata nel mese di maggio alle autorità federali, cantonali e alle Ffs non ha finora riscosso il successo immaginato dai promotori. Perciò – spiega Emilio Cristina a nome dei quattro Comuni della Bassa Leventina, di Biasca, Riviera e dell’Unione contadini – l’auspicio è che l’appello esteso al Sopracener­i riesca a ottenere la giusta consideraz­ione e risposta. Un primo passo, ricordiamo, lo ha intrapreso il consiglier­e di Stato Christian Vitta quando a fine marzo ha convocato le parti (Comuni, Commission­e regionale dei trasporti ed Ente regionale per lo sviluppo) per sancire l’istituzion­e di un gruppo di lavoro incaricato di eseguire una prima analisi della situazione attuale dell’area dell’ex Monteforno e della Bassa Leventina, al fine di individuar­e proposte concrete per rilancio delle Tre Valli e delle zone industrial­i dismesse. Ancora nel mese di aprile è previsto un nuovo incontro con l’intera compagine governativ­a, di cui fa parte il neo eletto Raffaele De Rosa che nella veste di sindaco di Riviera e direttore dell’Ente regionale sviluppo ha sin qui sostenuto sia l’opzione Bodio-Giornico per le nuove officine, sia la petizione popolare. L’appello, ricordiamo, va firmato e ritornato via posta entro il 30 aprile. Alle autorità federali viene chiesto di anticipare i tempi previsti dalla politica (dopo il 2035) stanziando i crediti necessari a completare il tracciato di AlpTransit fra Pollegio e Bellinzona. Alle Ffs viene chiesto di non far più transitare i treni merci attraverso Biasca, se non per quanto strettamen­te necessario, e di garantire un traffico passeggeri che risponda alle attese della popolazion­e delle Tre Valli. Infine al CdS la petizione chiede anche di sviluppare l’opzione Biasca quale stazione terminale del traffico ferroviari­o regionale e di concretizz­are la fermata di Osogna-Cresciano chiusa da tempo. MA.MO.

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TI-PRESS Il 18 aprile il gruppo di lavoro incontrerà il Consiglio di Stato

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