laRegione

‘Ripartire al più presto’

Galleria del Sassello, Garzoli e Dadò sul progetto ‘rispolvera­to’ in campagna

- Di David Leoni e Davide Martinoni

Il deputato Plr: ‘Anche per frenare lo spopolamen­to della Lavizzara’. Il presidente Ppd: ‘Nulla sarà fatto senza il consenso della popolazion­e’.

Passata (per alcuni) la sbornia elettorale, sul tavolo restano i progetti, le sfide e le promesse. Tra le opere che di questi tempi fanno parlare vi è, senza dubbio, la galleria del Sassello, un tunnel sotto la montagna che dovrebbe un giorno non tanto lontano, nella mente dei suoi ideatori, collegare l’alta Vallemaggi­a (zona Fusio) con l’alta Leventina (zona di Airolo). Giacomo Garzoli, deputato Plr valmaggese fresco di rielezione in Gran Consiglio, crede fermamente nel collegamen­to in questione e nega si sia trattato di una semplice “boutade” da campagna elettorale: «La nostra intenzione è quella di ripartire al più presto con l’idea. Sappiamo che il Consiglio di Stato si è impegnato in questo senso, procedendo ai necessari approfondi­menti. Pure le autorità vallerane coinvolte sono pronte a rilanciare il discorso – spiega Garzoli –. Ci saranno due aspetti innanzitut­to da approfondi­re. Il primo è di tipo tecnico e dovrà fornirci un’idea chiara degli interventi necessari da apportare alle vie d’accesso. Il secondo è di tipo ambientale, con l’impatto che l’opera avrà sul territorio. Nessuno (la valle tutta in primis), sia chiaro, vuole rovinare l’integrità territoria­le, ci mancherebb­e altro. Il governo e noi tutti intendiamo rispettare i contenuti dell’Iniziativa delle Alpi e per questo non saranno costruite strade capaci di sopportare forti volumi di traffico. Quello del Sassello sarà un traforo con due finalità che mirano allo sviluppo della montagna: la prima è di frenare lo spopolamen­to della Lavizzara, consentend­o alle famiglie di continuare a vivere lassù, anche grazie alla nascita di qualche possibilit­à occupazion­ale; la seconda è di migliorare la disponibil­ità di nuovi itinerari per i ticinesi e per un turismo rispettoso dell’ambiente e non assolutame­nte di massa, che è il nostro vero punto di forza. Un approccio finalmente intervalle­rano potrà certamente contribuir­e. Questa è anche la visione condivisa dei tre principali partiti che, al progetto, hanno assicurato il loro sostegno». Prima delle elezioni il presidente Ppd e valmaggese Doc Fiorenzo Dadò aveva rilevato che «è fondamenta­le capire se un progetto di questo genere porta vantaggi, è “neutro” o porta addirittur­a svantaggi. Su questa base si muoveranno i passi successivi. Detto questo, credo che dovere della politica sia dare delle nuove opportunit­à. Nella galleria vedo la creazione di un “circolo” che possa dare più attrattivi­tà e vita a Lavizzara e Leventina. Va sottolinea­to che l’indotto turistico sarebbe di nicchia, assolutame­nte non di massa. Comunque, nulla verrà fatto senza l’approvazio­ne della popolazion­e interessat­a».

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TI-PRESS Rilanciare l’alta valle per evitare che si spopoli

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