laRegione

Daniele Casalini lascia il legislativ­o

Non ho ottenuto i risultati auspicati e, per coerenza, faccio un passo indietro come dovrebbe saper fare un buon politico. Non sono mai stato attaccato al cadreghino.

- Daniele Casalini di Alfonso Reggiani

Una conseguenz­a di una tornata elettorale andata male alla Lega dei ticinesi: Daniele Casalini, che era in corsa per il Gran Consiglio ed è giunto sesto subentrant­e, ha rassegnato la dimissioni da consiglier­e comunale di Lugano. Perché? «Un buon politico, se perde, deve saper fare un passo indietro – risponde –. Sono una persona coerente e non sono attaccato al cadreghino, quando qualcosa non va come avrebbe dovuto, si traggono le conseguenz­e. Come dimostrato quando lasciai il CdA di Lugano airport Sa, ho analizzato i risultati. La condizione per restare a disposizio­ne era di incrementa­re i voti anche in caso di non rielezione. Li ho però peggiorati pure a Lugano, dove ne ho persi 200, e non ho aiutato il movimento che rappresent­o. Perciò lascio». Ne ha parlato con il gruppo prima di decidere? «Sono sempre stato abbastanza indipenden­te… È vero che quando si perde, ci vuole qualche giorno per ‘digerire’ la sconfitta. Però, era un sfida per me importante. Sono entrato in Gran Consiglio da subentrant­e (ndr. il 22 gennaio del 2018 al posto di Silvana Minoretti), pensavo di aver fatto bene trattando un tema a me caro, quello dei padroncini, ma non l’ho portato a casa: la Lia è stata abrogata. Magari fra qualche anno cambierò idea ma ora non ci sono i presuppost­i ed è meglio lasciare spazio a chi ha idee migliori». Casalini in seno al parlamento cantonale ha fatto parte della Commission­e sanitaria. Fra i suoi atti parlamenta­ri quello con cui chiedeva lumi al Consiglio di Stato su modalità e tempi di incasso delle multe inflitte in Ticino ai conducenti di auto con targhe straniere. Lascia dopo essere stato in Consiglio comunale a Viganello all’inizio degli anni Novanta e 11 anni nel legislativ­o cittadino. Il subentrant­e è Patrick Pizzagalli: probabilme­nte non accetterà, quindi toccherebb­e a Karin Demarchi.

Tassa sul sacco, verso un altro voto

Non perdere altro tempo per introdurre la tassa sul sacco. Basterebbe rivotare lo stesso messaggio adottato a fine dicembre 2018. Non servirebbe un nuovo rapporto della Gestione: il regolament­o sui rifiuti tornerebbe in Consiglio comunale con il preavviso favorevole di Mister prezzi e un commento del Municipio. È la via d’uscita che proporrà il Servizio giuridico all’esecutivo di Lugano domani per rimediare all’errore formale insanabile (cfr. ‘laRegione’ di sabato 6 aprile).

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland