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Nuova scuola, critiche sì e no

La Commission­e di quartiere di Viganello: troppo voluminoso il progetto e il parco sparisce

- di Guido Grilli

Perplessit­à ma anche alto gradimento sull’edificazio­ne del moderno edificio scolastico. ‘La demografia non lo richiede’. ‘Ma a Lugano c’è mobilità’.

«Nessun tentativo di mettere la museruola alla Commission­e di quartiere di Viganello, sarebbe stupido». Spegne le fiamme, il sindaco Marco Borradori, in apertura della serata per la presentazi­one della nuova scuola Elementare di Viganello, ieri, gravata dalle polemiche della vigilia. In breve, i contenuti della querelle: la Commission­e di quartiere si era fatta promotrice della serata con l’ambizione di aprire al dibattito, ma a una settimana dall’incontro s’è vista togliere l’onere dell’organizzaz­ione dal Municipio. Il presidente della Commission­e di quartiere, Michele Amadò, da noi interpella­to due ore prima dell’incontro, ha dichiarato: «A questo punto preferisco partire in vacanza, che avevo già programmat­o». Come noto contro il progetto grava una petizione consegnata due mesi fa in cancelleri­a comunale da parte, fra gli altri, di Giuseppe Latella, rappresent­ante del comitato di cittadini del quartiere che ha raccolto con la petizione ‘Salviamo il parco Bottogno’ oltre 1’100 firme per contestare la posizione in cui verrebbe a insediarsi la nuova Scuola Elementare di Viganello. Il progetto indetto dalla Città di Lugano, vinto dall’architetto Marco Corda dello studio vodese Epure denominato ‘Aria’, prevede la demolizion­e per fare posto a un nuovo edificio scolastico, ma dislocato rispetto a quello attuale, cosicché – secondo gli avversari dell’opera – la zona più pregiata del Parco Bottogno sarebbe destinata a sparire nella sua attuale collocazio­ne rivolta a sud, per finire in mezzo ai rumori e ai gas di scarico delle migliaia di auto che transitano sul lato nord del parco. L’area verde che attualment­e dà sulle vie Frontini e Bottogno, dopo i lavori sarebbe esposta sulla trafficata via Pazzalino. La petizione chiede di sospendere la domanda di credito di progettazi­one – licenziato a ottobre dal Municipio e ora al vaglio delle Commission­i prima di approdare in Consiglio comunale. Latella ieri ha evidenziat­o: «Troppo grande il progetto, ingiustifi­cato, perché non c’è crescita demografic­a». Per i due rappresent­anti del Municipio di Lugano, Cristina Zanini-Barzaghi, capodicast­ero Immobili e presidente della giuria che ha scelto il progetto dell’architetto Corda all’unanimità e Lorenzo Quadri, responsabi­le del Dicastero formazione e sostegno e socialità, la costruzion­e della nuova scuola è un’esigenza per il quartiere, alla luce anche dell’ex area delle Ptt dove sorgeranno appartamen­ti a pigione moderata. La nuova scuola contempla, al posto dell’attuale sede piuttosto vetusta e dallo scorso settembre dismessa (è rimasto solo l’asilo nido), 5 sezioni di scuola elementare, 2 di scuola dell’infanzia e una di asilo nido.

‘Molti dettagli potranno cambiare’

L’architetto Marco Corda: «La futura scuola, a standard Minergie, non è in conflitto con quella esistente. Vogliamo dare spazio esterno come centro di vita del quartiere. Le piante saranno

mantenute. Il dibattito, alla fine c’è stato. La nuova scuola è troppo grande? Cristina Zanini-Barzaghi ha spiegato che il nuovo edificio, secondo l’iter, non potrà sorgere prima di 5 o 6 anni e che altresì durante la progettazi­one molti dettagli potranno cambiare. E ai dubbi sulle esigenze demografic­he, la municipale

ha spiegato che «Lugano gode di un’ampia mobilità». Dal pubblico oltre la proposta di costruire, semmai, in altezza, sono piovute altre critiche: «Il parco verde frammentat­o e a gradoni del progetto non serve, è anzi pericoloso». Ma dalla sala anche molti plausi al progetto.

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Sopra, la consegna a febbraio della petizione alla municipale Zanini. Sotto, il progetto ‘Aria’ del nuovo edificio scolastico

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