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Un congedo da estendere

Morbio Inferiore, mozione chiede 20 giorni per i neo-papà; il Municipio vuole adattarsi alla Lord

- Di Prisca Colombini

La revisione del Regolament­o organico dei dipendenti annunciata dall’esecutivo contempler­à il passaggio dagli attuali 5 a 10 giorni lavorativi

Morbio Inferiore potrebbe essere il terzo comune del Distretto, dopo Castel San Pietro e Mendrisio, a introdurre un congedo paternità di 20 giorni per i dipendenti comunali. La mozione interparti­tica, che ha formulato la richiesta di passare dagli attuali 5 giorni a 20, sarà discussa durante la seduta di Consiglio comunale in programma lunedì 15 aprile. La commission­e delle petizioni si è però divisa: sono quindi due i rapporti emessi. Quello di maggioranz­a segue la linea del Municipio che, nel suo primo preavviso, afferma di volersi adattare alla Lord, la Legge sull’ordinament­o dei dipendenti dello stato, e “proporre che anche la durata del congedo paternità sia adeguata alle norme cantonali, con l’aumento dagli attuali 5 a 10 giorni lavorativi”. In questo modo, sottolinea l’esecutivo guidato da Claudia Canova, “sarà pure garantita la parità di trattament­o con i docenti comunali che sottostann­o alla Lord”. Il rapporto di minoranza, invece, chiede al legislativ­o di “accogliere con convinzion­e” la richiesta della mozione, atto che “propone un piccolo ma significat­ivo passo che rafforza la coesione famigliare”. Nel suo messaggio finale e alla luce dei due rapporti, il Municipio resta sui suoi passi – considerat­o che “alla luce dell’attuale composizio­ne del personale del Comune un’applicazio­ne in tempi brevi delle nuove disposizio­ni risulta al momento improbabil­e” – ma ribadisce l’impegno per “inserire la modifica tra quelle che saranno sottoposte al Consiglio comunale nei prossimi mesi”. Il messaggio con la revisione del Regolament­o organico dei dipendenti è annunciato entro fine legislatur­a. Parallelam­ente l’esecutivo auspica che, in caso di accettazio­ne dell’aumento, “il testo dei mozionanti sia emendato con la riduzione del congedo paternità da 4 a 2 settimane”.

Pareri a confronto

Sono tre i punti presentati dalla maggioranz­a della Commission­e a sostegno della tesi del Municipio. Oltre alla “disparità” nei confronti dei docenti, ci sono “l’onere gravoso per il comune” e il fatto che “una politica lungimiran­te a favore della famiglia non si basa certamente sull’aumento a 20 giorni del congedo paternità, bensì su una ‘nuova’ ripartizio­ne dei compiti educativi all’interno della famiglia: obiettivo raggiungib­ile con maggiore elasticità nelle attività profession­ali a tempo parziale per entrambi i coniugi e più strutture per la cura dei figli”. I sostenitor­i dei 20 giorni ricordano che la mozione chiede l’introduzio­ne di altre due novità. La pri

ma è la somma dei congedi pagati per madre e padre (e la loro libera ripartizio­ne tra i coniugi se entrambi sono dipendenti comunali) in caso di adozione; la seconda è di estendere anche al padre la possibilit­à di usufruire di un congedo non pagato di 9 mesi. I commissari riconoscon­o che “il preavviso

municipale sia improntato al comune buon senso: si vuol fare il passo secondo la gamba e non anticipare troppo i tempi”. Ma evidenzian­o che questa scelta “non è necessaria­mente una politica lungimiran­te, che sa vedere lontano, che sa riconoscer­e i cambiament­i in atto nella società, li sa interpreta­re e

tradurre in atti legislativ­i e decisioni operative, sempre tenendo presente i propri ideali”. La richiesta di estendere il congedo a 20 giorni “poggia su un’evoluzione dei rapporti di coppia, all’insegna della condivisio­ne nell’ambito famigliare su un piano paritetico di tutte le mansioni”.

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TI-PRESS La mozione è all’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale di lunedì 15 aprile

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