Da Platone a John Cage
Domenica all’Auditorio Stelio Molo il progetto interdisciplinare ‘Third Hand Socrates’ Partendo dal ‘Socrate’ di Erik Satie e dalle sue rivisitazioni, uno spettacolo teatrale, musicale e visivo
Ritorna l’appuntamento con Supsi Arts: domenica prossima, 14 aprile, ‘Third Hand Socrates’, progetto interdisciplinare a vocazione artistico-sperimentale, riunirà le forze del Conservatorio della Svizzera italiana, dell’Accademia Teatro Dimitri e del corso di laurea in Comunicazione visiva del Dipartimento ambiente costruzioni e design della Supsi. Inserito all’interno della stagione 900presente del Conservatorio, giunta alla ventesima edizione, il progetto attraverso gli anni si è costruito un’identità nella scena culturale della nostra regione proponendo, giusto per restare alle produzioni più recenti, il ‘Kraanerg’ di Xenakis, un ‘Satyricon’ su testo di Petronio con musiche di Maderna, ‘L’opera da tre soldi’ di Brecht e Weill e ‘Le desir attrapé par la queue’ di Picasso con musiche di Stravinsky. Quella che anni fa era nota come “sperimentazione didattica” si è trasformata in una vera e propria “messa in scena artistica”, costruita con professionalità grazie al coinvolgimento di più discipline affini che ruotano attorno al progetto e alla performance dell’evento. Il maestro Arturo Tamayo, direttore dell’Ensemble900 del conservatorio, garantisce con la sua riconosciuta presenza internazionale uno stimolo alla ricerca applicata nell’ambito di composizioni ed esecuzioni musicali, che va oltre la scena locale e offre l’occasione di esplorare orizzonti inconsueti. Accanto troviamo la studiata gestualità proposta dall’Accademia Teatro Dimitri e, da parte del Bachelor in Comunicazione visiva della Supsi, il design delle ambientazioni visive e digitali sul palco oltre che la concretizzazione dell’identità visiva dello spettacolo. Il complesso allestimento dell’evento – ci spiega Carlo Ciceri del conservatorio – e la sua rappresentazione di fronte a un pubblico sensibile e la profondità dei testi affrontati hanno determinato negli anni una crescente capacità di lettura creativa. Il che, ha proseguito, a sua volta ha prodotto trascrizioni sceniche originali e degne di essere accostate a produzioni professionali. L’intenzione, ha spiegato Tamayo, è quella di continuare in questa direzione seguendo scelte all’avanguardia, per essere inseriti a pieno titolo nel percorso di ricerca sulla fruizione artistica contemporanea e per coprire un vuoto – quello della messa in scena multimediale – nella produzione artistica del nostro cantone.
Socrate di terza mano
‘Third Hand Socrates’ è, come accennato, il titolo del progetto di quest’anno, in scena domenica alle 20.30 all’Auditorio
Stelio Molo di Lugano-Besso. Uno spettacolo teatrale, musicale e visivo da testi di Platone su improvvisazioni da Bulgakov e musiche di Cage e Satie. Il punto di partenza è il dramma sinfonico ‘Socrate’ di Satie, composto nel 1919 e considerato il suo capolavoro, ideato su frammenti di dialoghi di Platone. Cinquant’anni dopo il brano viene ripreso dal coreografo Cunningham che ne propone una propria lettura avvalendosi della collaborazione di Cage, che lo arrangia per due pianoforti. L’editore di Satie tuttavia non autorizza questa versione e per ovviare al problema Cage ne crea una “cheap imitation”, secondo la sua stessa definizione. Da parte sua Cunningham produce una coreografia “second hand” per il pezzo e nasce così, nel 1969, “Cheap Imitation/Second hand”. Proprio questo brano è il filo conduttore di questa edizione che ne propone un nuovo ulteriore sviluppo – una terza mano, appunto.