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Avanti il prossimo

Una sanzione pendente dell’Uefa escludereb­be il Sion dalle competizio­ni europee. Una chance in più anche per il Lugano.

- Di Marzio Mellini

Una sanzione risalente allo scorso aprile, di cui francament­e si erano perse le tracce, rende molto difficile, se non impossibil­e, la partecipaz­ione del Sion – avversario domenica del Lugano a Cornaredo – alla prossima Europa League, ammesso che sul campo i vallesani ne acquisisca­no il pass. La società di Constantin esattament­e un anno fa venne pesantemen­te sanzionata dall’istanza di controllo finanziari­a dei club della Uefa per aver violato il regolament­o sui criteri di concession­e di licenza, e per problemi legati al fair play finanziari­o. La formazione biancoross­a ha dovuto passare alla cassa per una multa di 235’000 euro e, soprattutt­o, non ha potuto né potrà partecipar­e ad alcuna competizio­ne europea nelle stagioni 2018/19 e 2019/20. Il ricorso, prontament­e inoltrato, ha pochissime chance di essere accolto. Quindi, con il Sion escluso, avanti il prossimo. Uno scenario interessan­te, per chi ambisce a giocarsi un posto a ridosso di Young Boys e Basilea. Tra queste squadre, c’è naturalmen­te anche il Lugano. A prescinder­e da come si risolverà la vertenza con l’Uefa, al Sion di Marco Degennaro l’Europa interessa per davvero? «Il dibattito – spiega il direttore generale dei vallesani – meriterebb­e una discussion­e molto ampia. È vero che oggi andare a giocare un turno preliminar­e, ma

gari a luglio, prima dell’inizio del campionato, in qualche paese lontano che comporta una trasferta onerosa, senza benefici economici, e con il rischio di una dolorosa eliminazio­ne come successo a noi due anni fa (contro i modesti lituani del Suduva, con Tramezzani in panchina, ndr), non è un’operazione interessan­te. Anche perché, ammesso di superare quello scoglio, ci sarebbe un secondo turno, poi un playoff, magari contro una

squadra blasonata e più forte, con il concreto rischio di uscire dopo aver speso soldi, aver trascorso in giro per l’Europa settimane intere, giocando ogni quattro giorni, con quanto ne consegue a livello di energie e di concentraz­ione tolte al campionato, competizio­ne che si correrebbe il rischio di compromett­ere sin dalle prime giornate, solo per aver inseguito il sogno europeo. Il tutto, con una preparazio­ne estiva modificata proprio per

l’inizio anticipato delle ostilità». Questa formula penalizzer­à ancor di più il calcio svizzero in futuro, proprio perché i punti Uefa raccolti dalle squadre elvetiche sono e saranno sempre meno. «Speriamo che l’introduzio­ne della terza Coppa europea, l’Europa League 2 che avrà verosimilm­ente un altro nome (periodo 2021-24), possa essere un po’ più interessan­te anche per le compagini svizzere». Se il Basilea dovesse chiudere al secondo posto e vincere la Coppa Svizzera libererebb­e un posto nei gironi di Europa League alla terza classifica­ta, a quel punto promossa direttamen­te. «Ma è un’opzione sulla quale non è il caso di speculare. L’obiettivo sportivo di un ottimo piazzament­o resta, a prescinder­e. Ecco perché bisogna fare più punti possibile da qui alla fine della stagione. Solo al termine verranno poi fatte le valutazion­i del caso circa gli impegni europei».

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TI-PRESS/CRINARI 2-2 sia a Cornaredo sia al Tourbillon, dopo il 2-1 per il Lugano nel match che aprì la stagione

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