Vedeggio: verso la copertura dell’autostrada
per il Gruppo di sostegno al Progetto Alto Vedeggio Giovanni Bassi, Alfredo Moghini, Pietro Solcà
Siamo fortunati di vivere in questa nazione nella quale la democrazia diretta permette a un gruppo di cittadini, lontani da partiti e istituzioni, di lanciare un’idea per migliorare la qualità di vita nella propria regione e di veder nascere da quest’idea un progetto subito appoggiato da autorità comunali e cantonali. L’idea di ricuperare oltre 250mila metri quadrati di territorio verde e agricolo, coprendo diverse tratte di autostrada dal Monte Ceneri fino a Taverne, mediante il deposito d’inerti provenienti dai cantieri del Cantone Ticino, è stata subito appoggiata dalle firme di 6’500 cittadini. E soprattutto ha incontrato l’approvazione del Dipartimento del Territorio il cui direttore, Consigliere di Stato Claudio Zali, si è personalmente impegnato con i propri collaboratori per sviluppare il progetto e presentarlo alla popolazione con un convincente studio di fattibilità. Chi promosse a suo tempo la raccolta firme è grato ai mezzi d’informazione e in particolare ai giornali per aver illustrato le prime fasi della progettazione avvenuta in collaborazione con l’Ufficio federale delle strade (Ustra) e con i Municipi interessati che, insieme con il Cantone, hanno anche partecipato alle spese di progettazione. Senza i giornali i 6’500 firmatari non avrebbero saputo quanto l’idea di utilizzare materiali inerti (altrimenti sprecati in discariche che nessuno vuole), per riconquistare territorio verde e agricolo sopra l’autostrada, sia una soluzione che conviene a tutti e che aiuta anche il Cantone a risolvere il problema degli inerti per i prossimi anni. Chi ha ascoltato i radiogiornali o visto il telegiornale Rsi del primo aprile, ha percepito la soddisfazione e l’orgoglio degli Zurighesi, insieme con l’autorità comunale, cantonale e della Confederazione, per avere iniziato i lavori per la copertura di un tratto di un chilometro d’autostrada in piena città. Si tratta di successo ed esperienza che contribuiscono ad alimentare desiderio e volontà di realizzare qui, anche qui, in Ticino il progetto Pav (progetto Alto Vedeggio) come a Zurigo e come anche ad Airolo, dove l’impegno del Municipio è stato determinante per convincere l’autorità federale in merito al possibile ricupero di territorio con copertura dell’autostrada mediante inerti. Ad Airolo, come nella Valle del Vedeggio, il Dipartimento del Territorio del Canton Ticino ha dimostrato di approvare e sostenere quelli che Claudio Zali ha definito “progetti virtuosi che salvaguardano il paesaggio, riqualifiche di alto livello”. Chi oggi si preoccupa per la qualità di vita nell’Alto Vedeggio, di questa e delle prossime generazioni, è grato all’autorità cantonale.