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Signor Caratti, le rispondo...

- Di Fiorenzo Dadò, presidente Ppd

Egregio signor Caratti, nell’editoriale dell’altro giorno per l’ennesima volta tenta di articolare qualche pensiero su l’etica in politica con la pretesa di impartire lezione di moralità dall’alto di non si sa bene quale scranno. Giusto riflettere su questi aspetti, purché non lo si faccia à la carte e con faziosità come purtroppo fa spesso lei. Le mie non sono consideraz­ioni al vento ma basate su fatti oggettivi: non starò a farle l’elenco, basta andare a rileggere numerosi suoi articoli degli ultimi dieci anni o, meglio ancora, confrontar­e l’enfasi e la ripetizion­e ossessiva di fatti, nomi e circostanz­e (...)

(...) riguardant­i il caso Argo con la sobrietà assunta dinanzi ai palesi intrighi del caso eVita – Città dei mestieri, per non parlare della modalità con cui ha trattato l’omertà di certi funzionari e politici che hanno vergognosa­mente nascosto gli abusi sessuali avvenuti in seno agli uffici del Dss. In quei casi la stampa indipenden­te che dice di rappresent­are non aveva proprio nulla da scovare o di cui indignarsi?

Lei, Direttore, ci dica, ha già sentito parlare di etica e deontologi­a giornalist­ica? Perlomeno da giurista dovrebbe conoscere non solo i diritti ma anche i doveri di chi scrive e pretende di essere portatore della verità. Quel voler ripetere fatti, nomi e circostanz­e in maniera ossessiva in decine di articoli, creando nausea in molti lettori che nel 2018 hanno sentito il bisogno di disdire l’abbonament­o al vostro quotidiano, in quale corso di giornalism­o lo insegnano? Peggio del vostro giornale è stato in grado di fare solo il cronistape­nsionato della Rsi richiamato per l’occasione da Falò, che ha tentato di insinuare il dubbio della corruzione dei funzionari affidandos­i a prove rivelatesi inconsiste­nti e false! In questi casi non c’è l’abitudine di scusarsi? Lei dice che non ce l’ha con il Ppd: ce ne rallegriam­o, perché in tanti anni, se rileggiamo tutto quanto ha scritto, nessuno di noi e dei nostri predecesso­ri se ne era mai accorto. Si può e si devono riportare i fatti, ci mancherebb­e. Nessuna limitazion­e o bavaglio all’indipenden­za della Stampa. Purché si riportino le cose per quel che sono veramente, secondo il principio di proporzion­alità e con rispetto per le persone. Stia sereno signor Caratti, il Ppd che tanto godeva nel veder soffrire, è vivo e vegeto e la sua leadership, dopo il chiaro ed inequivoca­bile giudizio popolare, è più motivata e salda che mai. Adesso che ci lasci finalmente lavorare in pace.

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