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‘Mi hanno rubato l’infanzia perché ero un illegittim­o’

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«Sono una vittima delle misure coercitive a scopo assistenzi­ale. Ma quale assistenza? In realtà lo Stato mi ha messo in un angolo, abbandonat­o ad un’infanzia e un’adolescenz­a tormentate e mortifican­ti». Un senso di vergogna gli ha impedito di parlare per anni. Abbiamo raccontato la storia di Sergio Devecchi nell’aprile 2014 quando in Ticino il tema era ancora tabù. Pedagogist­a in pensione, Devecchi ha presieduto la Società svizzera di pedagogia sociale, sempre celando il suo passato di ‘illegittim­o’ cresciuto in orfanotrof­io tra Ticino e Grigioni. «La mia colpa? Essere un figlio illegittim­o. Mia madre, cresciuta in una famiglia di modeste condizioni, aveva 19 anni quando ha avuto un’avventura amorosa con mio padre, anch’egli appena diciannove­nne. Non l’ho mai conosciuto. Sono stato strappato a mia madre a Lugano da bebè per ordine dell’autorità». All’oscuro della madre, viene portato all’istituto ‘Dio aiuta’ di Pura, dove resta fino all’età di 11 anni. «Si pregava e lavorava finché era buio. C’era poco da mangiare». Una vita dura, segnata anche da tentativi di abuso. «Il primo è stato a Pura, avevo 9 anni. Ne sono seguiti altri nei Grigioni da parte di educatori. Li ho denunciati al direttore, ma mi sono preso una sberla». A 12 anni viene spostato al Von Mentlen di Bellinzona. «Nessuno mi ha detto perché. Ero come un pacco». Scappa, viene fermato dalla polizia: «Gli agenti mi davano la cioccolata, sono i ricordi più belli del Ticino». Viene spostato all’istituto ‘Dio aiuta’ a Zizers, nei Grigioni: lo rinchiudon­o in una stanza senza vestiti, per togliergli la voglia di scappare. Fino al 1981, i bambini potevano essere strappati alla famiglia solo perché illegittim­i, rinchiusi in un istituto e spesso dimenticat­i. «Io ce l’ho fatta, ma tanti altri sono finiti in miseria». La storia di Devecchi è diventata un libro che ha dato forza ad altri, ora c’è anche in italiano: ‘Infanzia rubata’, edizioni Casagrande. Riassume gli anni di internamen­to, il riscatto sociale e la svolta inattesa: il ritorno in istituto, questa volta, però, nei panni di direttore. Sarà presentato martedì 21 maggio alle 20.30 al Teatro sociale di Bellinzona.

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TI-PRESS Sergio Devecchi
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Dal 17 aprile in libreria

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