laRegione

O il seggio o la profession­e

Neodeputat­i e incompatib­ilità. David (Verdi): con ogni probabilit­à resto alle dipendenze del Cantone

- Di Andrea Manna e Chiara Scapozza

Il co-coordinato­re degli ecologisti: ‘Intendo lasciare il mio posto in Gran Consiglio’. Gli subentrerà Andrea Stephani. Cosa dice la legge.

O il seggio in parlamento o la profession­e, se quest’ultima risulta incompatib­ile con la carica di granconsig­liere. E dopo il recentissi­mo responso delle urne, c’è già un caso. Riguarda il bellinzone­se Ronnie David, co-coordinato­re dei Verdi. È uno dei sei eletti della lista degli ecologisti nel Legislativ­o cantonale. Funzionari­o pubblico, lavora allo Ias, l’Istituto delle assicurazi­oni sociali. Un’occupazion­e istituzion­almente inconcilia­bile con la funzione di deputato. «Sì, c’è un problema – riconosce David, contattato dalla ‘Regione’ –. Non ho ancora preso una decisione, ma sono orientato a rinunciare, a malincuore, alla carica di granconsig­liere». Al momento di candidarsi, aveva preso in consideraz­ione la possibilit­à di dover scegliere? «Certo e nel frattempo mi ero messo alla ricerca di alternativ­e sul piano profession­ale, che però non si sono concretizz­ate – spiega l’esponente dei Verdi –. Comunque durante la campagna elettorale non ho partecipat­o a dibattiti, mi sono per così dire un po’ defilato. Tuttavia sono stato eletto, il che, sia chiaro, mi ha fatto immensamen­te piacere. Ora, se fossi single potrei accettare la carica di granconsig­liere, rinunciand­o quindi alla nomina statale, e cercare nel frattempo un altro posto di lavoro. Ma single non lo sono». E quello cantonale è un parlamento di milizia. «L’Ias gode di autonomia gestionale, finanziari­amente dipende però dal Cantone. Insomma, non ho margini di manovra, la mia profession­e e la funzione di deputato sono incompatib­ili» rileva David. Che se rinuncerà a Palazzo delle Orsoline, le porte del Gran Consiglio si apriranno per Andrea Stephani, primo subentrant­e in casa Verdi. Stephani è segretario comunale di Brusino-Arsizio e consiglier­e comunale a Mendrisio. «L’ho sentito ancora oggi (ieri, ndr) – riprende David, anch’egli consiglier­e comunale, a Bellinzona –. È senz’altro disponibil­e ed è un elemento valido: porterà in parlamento anche le sensibilit­à del Mendrisiot­to».

E dalla stessa regione arriva in parlamento pure la già presidente del Partito socialista Anna Biscossa, attuale direttrice del Centro profession­ale del verde di Mezzana. La legge prevede che per i docenti delle scuole cantonali l’incompatib­ilità scatti se il deputato ha un contratto con tempo di lavoro superiore al 50%. Nel caso concreto, però, la questione non si pone nemmeno per raggiunti limiti... di età. «Ebbene sì, a fine agosto andrò in pensione – spiega Biscossa alla ‘Regione’ –. Mi hanno assicurato che, di conseguenz­a, il problema dell’incompatib­ilità di funzione viene a cadere, dal momento in cui ai docenti che devono eventualme­nte ridurre il tempo di lavoro è concesso di portare a termine l’anno scolastico a tempo pieno. E procedere con l’adeguament­o del contratto con la fine di agosto. Io, come detto, a quel punto concludo la mia carriera profession­ale». Per riprendere quella politica dai banchi del Gran Consiglio.

Questi sono gli unici due casi di incompatib­ilità? Stabilirlo spetta all’Ufficio cantonale di accertamen­to, chiamato fra l’altro a verificare la correttezz­a delle operazioni di voto e di spoglio. Formato da tre giudici del Tribunale d’appello, designati da quest’ultimo, l’Ufficio è al momento composto da Flavia Verzasconi (presidente), Damiano Bozzini (vice) e Amos Pagnamenta (membro), che in questa tornata elettorale, dovendo presiedere il processo sul delitto di Monte Carasso, è stato sostituito dal supplente Luca Grisanti, anch’egli giudice d’Appello. Sul Foglio ufficiale di domani la pubblicazi­one degli eletti e di chi invece è chiamato a esercitare il diritto di opzione, cioè decidere se mettersi in regola con la compatibil­ità della carica oppure rinunciare al seggio nel legislativ­o. Avrà cinque giorni di tempo per farlo.

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Prendere o lasciare la tessera che dà accesso a Palazzo delle Orsoline?

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