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La nuova frontiera comune di due profession­i

Vasta riforma renderà desueta la distinzion­e tra specialist­a doganale e guardia di confine

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Una nuova figura profession­ale più dinamica, un nuovo nome: sono i punti principali della riorganizz­azione dell’Amministra­zione federale delle dogane (Afd), che sarà ribattezza­ta ‘Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini (Udsc)’. Il Consiglio federale ha gettato ieri le basi per il suo sviluppo. «I cambiament­i nella società si riconoscon­o immediatam­ente ai confini, che si parli di immigrazio­ne o sempliceme­nte di problemi legati al traffico, fino al commercio di farmaci illegali», ha dichiarato il consiglier­e federale Ueli Maurer ai media a Berna. «Proprio per questo il settore doganale deve adeguarsi ai tempi che cambiano», ha aggiunto.

Al centro del nuovo orientamen­to vi è un profilo profession­ale uniforme che sostituirà quelli attuali di guardia di confine (controllo di persone) e specialist­a doganale (controllo di merci). Tutti i collaborat­ori verranno formati per eseguire controlli globali di merci, persone e mezzi di trasporto e si specializz­eranno in uno di questi tre ambiti. L’addestrame­nto di base sarà però uguale per tutti i nuovi collaborat­ori e quelli già assunti, in modo da permettere una maggiore flessibili­tà. Indosseran­no la stessa uniforme e, in funzione dei compiti, saranno armati, anche se l’arma non sarà necessaria­mente da fuoco.

«Si tratta di un cambiament­o importante che in totale coinvolge circa 4’700 dipendenti, ma è necessario per poter reagire alle nuove sfide in maniera adeguata», ha detto Maurer. «Tutto questo deve avvenire mantenendo una stretta collaboraz­ione con i Cantoni».

Per chiarire l’importanza della nuova figura profession­ale, il ministro ha fatto un piccolo esempio: ad oggi se uno specialist­a doganale vuole controllar­e un veicolo particolar­mente sospetto, non lo può fare finché non arriva in aiuto una guardia di confine armata. In futuro questo problema non ci sarà più.

L’Afd viene quindi orientata alle nuove esigenze. Per fare questo vanno sfruttate fra le altre cose le opportunit­à offerte dalla digitalizz­azione. In tale settore è già stato avviato il programma di trasformaz­ione DaziT. L’obiettivo è una trasformaz­ione globale: la riscossion­e di dazi e tributi viene semplifica­ta, armonizzat­a e interament­e digitalizz­ata. Nelle intenzioni ciò consente di ridurre i costi di regolament­azione, riscuotere in modo più efficiente le entrate e aumentare la sicurezza grazie a controlli più efficaci. Il progetto può però essere attuato solo se l’organizzaz­ione dell’intera struttura viene adattata. Per questo il Consiglio federale ieri ha gettato le basi in tal senso. Diversi dettagli devono ancora essere chiariti, è stato spiegato. Gran parte della concretizz­azione dovrebbe avvenire fra il 2022 e il 2023. Il Dipartimen­to federale delle finanze è stato incaricato di creare, nel quadro della revisione della legge sulle dogane, i presuppost­i per questo sviluppo.

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