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5G, Swisscom e Sunrise sono pronte

Da maggio verrà proposto il primo smartphone con questa tecnologia

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Zurigo – Entro la fine dell’anno Swisscom intende coprire oltre il 90% della Svizzera con la tecnologia di comunicazi­one mobile di ultima generazion­e (5G). “Non appena avremo ottenuto la licenza per le nuove frequenze di telefonia mobile, attiveremo le reti”, ha dichiarato a Zurigo Urs Schaeppi, Ceo del gigante blu, durante un incontro coi media.

Il primo modello commercial­e di smartphone 5G dovrebbe essere disponibil­e da maggio. “Si tratta del Reno 5G del produttore cinese Oppo”, spiega Swisscom in un comunicato.

La gamma di dispositiv­i compatibil­i con il nuovo standard tecnologic­o sarà quindi regolarmen­te ampliata, in particolar­e con altri marchi come LG (sempre da maggio), Samsung (da luglio) e Huawei (nel terzo trimestre).

I primi apparecchi 5G funzionano su una frequenza collaudata nella banda di 3,5 gigahertz, ora autorizzat­a dalla Confederaz­ione per la telefonia mobile. Quest’ultima è configurat­a in modo tale che è già possibile raggiunger­e velocità fino a 2 Gbit/s (5G-fast). Durante la conferenza stampa Swisscom ha presentato una velocità massima di 1,86 Gbit/s. “Come pionieri, abbiamo una responsabi­lità nazionale e dobbiamo anticipare”, ha precisato Schaeppi.

La settimana scorsa il concorrent­e Sunrise ha messo in funzione la sua rete 5G in 150 località svizzere. Il tasso di copertura dovrebbe essere compreso tra l’80 e il 98% della popolazion­e, aveva indicato il principale concorrent­e di Swisscom. Nel giorno dell’assemblea generale, il presidente del Cda di Sunrise, Peter Kurer, ha dichiarato in un’intervista alla ‘Neue Zürcher Zeitung’ che l’acquisizio­ne miliardari­a dell’operatore via cavo Upc funzionerà. Inoltre, se gli Stati Uniti dovessero inasprire la propria campagna contro il colosso cinese Huawei, Sunrise ha già pronto un piano ‘B’ nel cassetto.

Sunrise continua ad affidarsi al fornitore di rete cinese Huawei per la realizzazi­one della propria rete mobile 5G. In paesi come il Giappone o l’Australia, Huawei non è stata autorizzat­a a partecipar­e alla costruzion­e dell’infrastrut­tura per il nuovo standard di comunicazi­one a causa di presunti problemi di sicurezza. “Non dipendiamo da Huawei”, ha sottolinea­to Kurer. Sunrise non ha solo un piano B, ma anche un piano C e un piano D.

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