Successione da agevolare
Il Consiglio federale vuole favorire il trapasso aziendale in seno alla famiglia
Posto in consultazione un avamprogetto per modificare le norme del Codice civile e spingere la trasmissione
La struttura produttiva delle principali economie – quella svizzera compresa – è composta in prevalenza da aziende di piccola o addirittura di piccolissima dimensione. Stando all’ultima statistica strutturale delle aziende svizzere (Statent) dell’Ufficio federale di statistica oltre il 93% delle imprese ha meno di 9 dipendenti. Se si allarga lo spettro a quelle con al massimo 250 dipendenti si scopre che il 99% della struttura produttiva nazionale di beni e servizi è affidata alle piccole e medie imprese (Pmi). Le grandi imprese, quelle oltre i mille dipendenti, sono quindi solo l’1% del totale. Una caratteristica che si ripete in gran parte dei paesi Ocse (il mondo occidentale, per intenderci) e a cui non sfugge il Ticino. La gran parte di queste imprese è inoltre a conduzione familiare.
Per rimanere al Ticino, stando allo studio del 2016 del Centro competenze inno3 della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana diretto da Siegfried Alberton, prevalgono le imprese familiari (62%) e circa il 20% di queste valutava di essere alle prese con una successione entro i prossimi cinque anni. In pratica oltre 4mila aziende familiari hanno un problema di trasmissione aziendale e spesso all’interno della stessa famiglia. Un passaggio, quest’ultimo, cruciale per la continuazione dell’attività imprenditoriale. Non sempre, infatti, l’avvicendamento alla testa di un’impresa all’interno della stessa famiglia, quando il fondatore decide di ritirarsi, è un successo.
Proprio ieri il Consiglio federale ha posto in consultazione (fino al 30 agosto) un avamprogetto di riforma del diritto successorio (Codice civile) per agevolare la trasmissione di un’impresa. Si tratta di una serie di misure che vanno ad aggiungersi a quelle attualmente in discussione in parlamento. L’obiettivo è consolidare l’economia e salvaguardare posti di lavoro. L’esecutivo propone di intervenire con quattro disposizioni. In primo luogo, conferendo agli eredi il diritto all’attribuzione della totalità di un’impresa nell’ambito della divisione dell’eredità, se il defunto non ha lasciato alcuna disposizione al riguardo. I tribunali potrebbero quindi attribuire la totalità dell’impresa a un unico erede che ne fa richiesta, evitando la frammentazione o la chiusura dell’azienda.
In secondo luogo, il progetto concede al successore la possibilità di ottenere dilazioni dagli altri eredi. E questo per evitare gravi problemi di liquidità. Quale terza misura, il governo suggerisce che sia decisivo il valore dell’impresa all’atto della trasmissione e non nel momento della successione.
Ultimo punto proposto: consolidare la protezione degli eredi legittimi escludendo la possibilità di attribuirgli, contro la loro volontà, la porzione legittima sotto forma di quota di minoranza di un’impresa di cui un altro erede detiene il controllo.
Con questi interventi il Consiglio federale spera di generare effetti positivi di crescita per l’economia nazionale. L’esecutivo ha deciso nel 2017 di non disciplinare la successione di impresa nell’ambito della revisione del diritto successorio, ma di elaborare un progetto specifico a tale riguardo. Da notare che le modifiche proposte non valgono né per le aziende agricole, per le quali già vigono le disposizioni del diritto fondiario rurale, né per le imprese quotate.