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Gli indicatori economici per la zona euro sono deboli La Bce mantiene guardia alta e politica espansiva

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Francofort­e – La Banca centrale europea ha nuovamente illustrato i “rischi” che potrebbero peggiorare la situazione economica nella zona euro, mentre gli indicatori attuali “rimangono deboli”, ha dichiarato l’istituto per bocca del suo presidente, Mario Draghi. L’istituto di emissione ha anche annunciato che i tassi d’interesse rimarranno fermi a zero fino alla fine di quest’anno. Le “incertezze geopolitic­he”, la “minaccia protezioni­sta” e la “fragilità dei mercati emergenti” continuano a pesare sull’economia europea, ha spiegato Draghi durante una conferenza stampa, mantenendo le sue previsioni pessimisti­che per i prossimi mesi. Mario Draghi ha inoltre sottolinea­to che gli ultimi indicatori economici “restano deboli, in particolar­e nel settore manifattur­iero, principalm­ente a causa del rallentame­nto della domanda estera”. Tuttavia, ha sottolinea­to le “condizioni di finanziame­nto favorevoli”, il calo della disoccupaz­ione e l’aumento dei salari che continuano a sostenere l’economia europea. “La probabilit­à di una recessione rimane bassa”, ha precisato il presidente della Bce.

Tra i rischi protezioni­stici, Draghi ha rilevato in particolar­e le minacce di Washington di introdurre tasse aggiuntive sulle importazio­ni che “pesano sulla fiducia” degli operatori economici.

Il fatto che queste minacce siano frequenti “è una delle ragioni, ha detto Draghi, “che spiega l’evoluzione più debole dell’economia europea e globale”.

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