‘La strategia è questa’
Iniziativa Giù le mani, verso il voto del 19 maggio con la direttrice delle Ffs regione sud
Operai divisi, disinformati, costretti a firmare su pressione dei piani alti. Si è detto molto nelle ultime settimane sul clima interno alle Officine di Bellinzona in vista della votazione popolare. Ma che ne sarà degli attuali 340 operai e 45 interinali? Chi di loro sarà scelto e formato per lavorare nello stabilimento previsto a Castione? E se passasse l’iniziativa, le Ffs accetteranno di trattare nuovamente col Cantone? È vero, come sostiene la recente presa di posizione interna sottoscritta da 207 dipendenti, che “le Ffs stanzieranno un importante investimento per la formazione e la riqualifica di tutti i dipendenti in modo da essere preparati alle future mansioni”? Il comitato Giù le mani sostiene che non tutti saranno riqualificati. Quanti, dunque, su 410 operai Obe saranno riqualificati e per quali mansioni previste a Castione? I collaboratori con contratto Ccl attualmente attivi alle Officine non sono 410 ma circa 350 a tempo pieno; cifra che, a dipendenza dei mesi, varia in base a pensionamenti o assunzioni. Le Ffs, come previsto dalla Lettera d’intenti del dicembre 2017, riservano 8 milioni per la formazione e la riqualifica del personale che sarà impiegato nel nuovo stabilimento industriale. Le mansioni previste a Castione sono la manutenzione leggera, modulare e pesante degli elettrotreni Giruno e Flirt così come la manutenzione pesante degli Etr 610 e delle locomotive. Per quanto riguarda il settore locomotive, il personale è già formato. Non tutti saranno riqualificati perché una parte del personale sarà, al tempo della messa in esercizio del nuovo stabilimento, già in pensione.
Quanti sono attualmente i collaboratori con contratto Ccl a tempo pieno e quelli a tempo parziale? Quanti gli interinali a tempo pieno e quanti quelli a tempo parziale? Escludendo coloro che entro il 2026 andranno in pensione, quanti saranno formati e quanti no per le mansioni previste a Castione?
Tutti i collaboratori con Ccl che entro il 2026 non saranno ancora in pensione saranno formati per il nuovo stabilimento. Attualmente i collaboratori con Ccl sono circa 340; gli interinali 45, ma questa cifra è per sua natura volatile.
Quelli che eventualmente non saranno riqualificati, cosa dovranno aspettarsi? Ci saranno altre opportunità in seno alle Ffs? In quale ambito? Per quanti di loro? Una parte dei collaboratori avrà raggiunto l’età del pensionamento. Come scritto nella Lettera d’intenti, a causa dell’edificazione del nuovo impianto industriale non saranno licenziati collaboratori occupati a tempo indeterminato nei siti coinvolti. Il progetto per la parte “trasformazione” partirà nei prossimi mesi e sarà accompaAl gnato da specialisti, specialisti nella formazione e gruppi di supporto. Il progetto mira a preparare i piani di formazione ed è disegnato per gruppi di collaboratori ma anche sul singolo. La formazione inizierà il più tardi possibile, in modo che quanto appreso non venga “dimenticato” e possa essere messo subito in pratica dal collaboratore nel nuovo stabilimento industriale.
Quanti, degli attuali dipendenti Obe, entro il 2026 andranno in pensione? È previsto un incentivo al pre-pensionamento? E per quanti, di conseguenza, vi sarebbe un’opportunità a Castione?
Il Ccl delle Ffs e la Cassa pensione Ffs prevedono piani di previdenza flessibili che permettono una pensione anticipata. Non ci sono incentivi al pre-pensionamento al di fuori dei suddetti piani. La riduzione di personale avverrà unicamente con la fluttuazione naturale di cui fanno parte anche i numerosi pensionamenti pianificati. Questo approccio permette un processo socialmente sostenibile secondo il Ccl.
Quindi, secondo i piani, quanti saranno i collaboratori delle Obe che saranno pensionati o prepensionati entro il 2026? In totale si tratta di 132 collaboratori.
Le Ffs hanno sempre spiegato che a Castione saranno impiegati, all’inizio, 200-230 operai. Il comitato Giù le mani puntualizza che saranno solo 130 quelli che dallo stabilimento cittadino confluirebbero a Castione, mentre l’altro centinaio proverrebbe da Bellinzona-San Paolo, Biasca ed eventuali altri siti Ffs. Solo un terzo degli operai Obe troverebbe quindi un’occupazione a Castione? Comitato Giù le mani piace molto il gioco delle cifre. Noi ribadiamo 200-230 posti di lavoro a Castione, di cui la netta maggioranza è legata alla manutenzione pesante e modulare degli elettrotreni. Ribadisco: sempre in base alla Lettera d’intenti del dicembre 2017, non saranno effettuati licenziamenti di collaboratori occupati a tempo indeterminato nei siti coinvolti a causa dell’edificazione del nuovo impianto industriale.
Da quali attuali siti Ffs ticinesi proverranno i 200-230 posti di lavoro previsti a Castione e per quali mansioni?
I collaboratori proverranno dalle attuali Officine di Bellinzona e dai centri di manutenzione di via Pedemonte e di Biasca. Mansioni: manutenzione modulare, pesante e leggera degli elettrotreni Giruno, Etr 610 (unicamente pesante) e Flirt. Lavorazione di componenti, lavori su progetto e da parte di terzi.
Come saranno scelti gli operai che potranno essere riqualificati in ottica di un futuro posto nella nuova officina di Castione? Concorso interno? Altro tipo di selezione?
È prematuro dare un’indicazione sul come. I collaboratori che non andranno in pensione avranno una riqualificazione professionale per le nuove funzioni. Disponiamo oggi di collaboratori competenti e volenterosi. Ognuno di loro sarà preparato e formato a dare il suo contributo al successo del più performante stabilimento di manutenzione d’Europa.
Quindi, escludendo i pensionandi, lei sta dicendo che tutti gli altri attuali collaboratori saranno riqualificati?
Tutti quei collaboratori che saranno confrontati con il cambiamento tecnologico in quanto lavoreranno con una tecnologia più moderna rispetto a quella attuale, ad esempio sugli elettrotreni Giruno, saranno adeguatamente formati e riqualificati.
Il comitato Giù le mani sostiene che sia una falsità parlare di “garanzia di non licenziamenti”, come si legge nella presa di posizione inviata al Ceo Meyer e al direttore Giampà. C’è o non c’è questa garanzia?
Il comitato Giù le mani dovrebbe leggere la Lettera d’intenti del dicembre 2017, nella quale viene sancito questo punto.
Gli interinali che non venissero confermati, potranno essere considerati licenziati? Trattandosi di collaboratori assunti con contratti interinali non saranno licenziati, bensì scadrà il contratto con la società interinale per il loro impiego alle Officine. Il nuovo stabilimento con i suoi iniziali 200-230 posti di lavoro e le possibili prospettive rappresenta un’opportunità anche per loro. Opportunità che rimanendo nella struttura attuale non ci sarebbero.
In definitiva, quanti interinali prevedete a Castione su 200-230 posti di lavoro? Qualora dovesse risultare necessario si farà ricorso a interinali.