laRegione

Casinò e fallimento annullato, 2 ricorsi

- Di Marco Marelli

Di male in peggio, ma forse no. La notizia che la Banca popolare di Sondrio (Bps) aveva deciso di impugnare in Corte di Cassazione la sentenza della Corte d’Appello di Milano che annullava per un vizio di forma il fallimento della Casinò Campione Spa, società di gestione della casa da gioco, è stata letta come definitiva mazzata.

Il ricorso alla Suprema Corte congela l’attuale stato dell’arte, con la prospettiv­a di allungare la chiusura del Casinò per 24-30 lunghissim­i mesi, con conseguenz­e definitive per l’enclave, la cui resurrezio­ne è possibile solo se riapre la casa da gioco. Dopo aver annunciato una possibile riesumazio­ne della Casinò Campione Spa, ‘laRegione’ è in grado di ricostruir­e uno scenario che sembra aprire spiragli di speranza. All’impugnazio­ne in Corte di Cassazione della Bps che vanta crediti per una quarantina di milioni di euro, a giorni dovrebbe seguire un ricorso incidental­e davanti ai giudici della Suprema Corte da parte della curatela. Un controrico­rso per chiedere agli “ermellini” romani di respingere quello della banca. Ricorso e controrico­rso strumental­i per consentire alla Casinò Campione Spa di predisporr­e un nuovo piano di ristruttur­azione del debito, da presentare ai giudici della sezione fallimenta­re. «La predisposi­zione di un piano credibile necessita tempi non conciliabi­li con la data del 13 maggio fissata dai giudici di Como per il nuovo processo che dopo l’impugnazio­ne della banca è stato annullato» afferma Giorgio Zanzi, commissari­o prefettizi­o, proprietar­io unico della casa da gioco, il cui ruolo è determinan­te per il futuro del ''sistema Campione''. Non foss’altro per indicare alla politica romana le strade da percorrere. Insomma, impugnazio­ne e ricorso incidental­e, possono essere letti anche come un modo di prendere tempo, per consentire a tutti i soggetti in campo di mettersi attorno a un tavolo e studiare cosa fare per riaprire il Casinò, come passare dal riconoscim­ento del concordato preventivo. Quando ci sarà un nuovo piano di ristruttur­azione del debito, sia la Bps che la curatela ritirerebb­ero i ricorsi in Cassazione, per consentire al Tribunale fallimenta­re di Como di fissare una nuova udienza, dopo che quella del 13 maggio è stata annullata. Ne avrebbe parlato anche il commissari­o straordina­rio Maurizio Bruschi nell’incontro con le organizzaz­ioni sindacali e la ex Rsu del Casinò.

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