Giornate di Soletta in cerca di una direzione
Seraina Rohrer se ne va: la direttrice delle Giornate del cinema svizzero di Soletta dal 2011 diventerà la responsabile del nuovo settore “innovazione e società” della fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia. Titolare di un dottorato in storia ed estetica del cinema e succeduta il primo agosto 2011 a Ivo Kummer, attuale capo della sezione cinema dell’Ufficio federale della cultura, Seraina Rohrer è stata la prima donna ad assumere la direzione della rassegna, fondata nel 1966 e diretta fino al 1987 da Stephan Portmann. Dal 2006 al 2009 era stata responsabile dell’ufficio stampa del Festival di Locarno, per il quale aveva lavorato già dal 2003 – e dove, secondo alcune voci, era tra le favorite per il posto di direttrice lasciato da Carlo Chatrian, incarico poi andato a Lili Hinstin. Seraina Rohrer se ne va “al termine di otto edizioni perfettamente riuscite”, si legge in un comunicato del festival nel quale si cita il numero di ingressi, passato da 55mila nel 2012 ai 65mila di quest’anno. Ma non è solo questione di spettatori: stando al presidente della Società svizzera delle Giornate di Soletta Felix Gutzwiller, Seraina Rohrer “ha professionalizzato la retrospettiva annuale del cinema svizzero e ha gettato ponti nella Svizzera romanda e meridionale come pure verso l’estero”. Creando tuttavia qualche malumore: secondo alcuni le giornate del cinema svizzero avrebbero un po’ perso lo spirito originario, che era quello di una vetrina delle cinematografie nazionali. Da luogo dove vedere o rivedere il meglio della produzione elvetica, Soletta sarebbe diventato un festival come altri, con retrospettive, rassegne di Paesi ospiti e, soprattutto, una selezione sempre più dura (imposta, va detto, anche dal numero crescente di film realizzati in Svizzera).
“Lascio le Giornate di Soletta sapendo che il festival si trova in una situazione favorevole” ha affermato Seraina Rohrer. Il che è certamente vero, ma non toglie che il concorso per la successione, che sarà aperto a breve, sarà anche occasione per ripensare l’identità di questa manifestazione che il prossimo gennaio arriverà alla 55ª edizione.