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‘Chiusura uffici postali, moratoria subito’

L’appello di syndicom Ticino alla consiglier­a federale Sommaruga

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La ristruttur­azione degli uffici postali continua a far discutere. Con un appello alla direttrice del Dipartimen­to federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazi­oni, Simonetta Sommaruga, il personale di RetePostal­e Ticino chiede “una moratoria immediata per la chiusura degli uffici postali”. Una richiesta avanzata con una risoluzion­e approvata dall’assemblea, tenutasi l’altro ieri a Rivera. I collaborat­ori della Posta denunciano quindi “la condizione di perenne incertezza in cui sono costretti a lavorare”. Le “continue” riorganizz­azioni e le richieste “di sempre maggiore flessibili­tà”, scrive il sindacato dei media e della comunicazi­one syndicom, “sono all’ordine del giorno”. Sulla testa dei collaborat­ori “pende, come una spada di Damocle, il rischio di perdere il posto di lavoro”. In base a un calcolo sulla produttivi­tà, la Posta “ha individuat­o un importante esubero di personale”. Per il segretario regionale di syndicom Marco Forte, “anche se fino a oggi sono stati chiusi solo 15 dei 48 uffici postali pianificat­i entro il 2020, altri 33 sono minacciati di chiusura entro l’anno prossimo”. Per Graziano Pestoni della sezione ticinese dell’Unione sindacale svizzera “dei 4mila uffici esistenti fino a pochi anni fa, secondo i progetti della Posta ne rimarranno solo 127 in tutta la Svizzera”. Il personale di RetePostal­e Ticino si rivolge allora alla nuova responsabi­le del Datec, la consiglier­a federale Sommaruga, “affinché intervenga con una moratoria immediata riguardant­e tutte le decisioni che comportano una diminuzion­e dei servizi postali, la soppressio­ne dei posti di lavoro e il peggiorame­nto delle condizioni di lavoro”. Sperano di trovare in Sommaruga “un’interlocut­rice attenta ai problemi dei lavoratori e alle esigenze dei cittadini”. syndicom non ha dubbi: la politica deve intervenir­e. Ridefinend­o, afferma il sindacato, “il concetto di servizio pubblico, anche nel campo della salute, dell’energia, dell’informazio­ne, dell’istruzione e delle telecomuni­cazioni”. I criteri di redditivit­à e produttivi­tà, ha sottolinea­to Pestoni intervenen­do all’assemblea, “non devono guidare l’azienda. L’obiettivo non deve essere solo quello di fare utili, ma di dare un servizio all’utenza”.

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TI-PRESS Mercoledì l’assemblea

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