laRegione

Il Dss in mano a De Rosa

Governo in carica, prima seduta con attribuzio­ne dei Dipartimen­ti: Bertoli tiene il Decs ma su garanzia

- di Chiara Scapozza e Andrea Manna

Il passaggio del Cardiocent­ro all’Ente ospedalier­o cantonale dovrà essere competenza dell’intero collegio

Nessun arrocco. Alla fine della discussion­e, e ottenute da parte di Manuele Bertoli le garanzie politiche che il dossier Cardiocent­ro sarà trattato a livello di Consiglio di Stato, l’assegnazio­ne dei Dipartimen­ti è filata via rapida ieri mattina a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona, in occasione della seduta costitutiv­a del neoeletto Esecutivo. L’unico fronte aperto poteva essere quello dell’interesse, da parte del Partito socialista, a riprenders­i il Dipartimen­to della sanità e della socialità. D’altronde spettava proprio a Bertoli, per una questione di “anzianità politica”, cominciare a mettere sul tavolo le ‘desiderata’. «Ho chiesto al collegio di tenere per sé una serie di dossier in modo che possano dipendere da decisioni di governo – spiega alla ‘Regione’ Bertoli –. Alludo in particolar­e alla questione del passaggio del Cardiocent­ro nell’Ente ospedalier­o cantonale». E ha avuto garanzie? «Direi di sì». E perciò si è tenuto il Dipartimen­to dell’educazione, della cultura e dello sport, per continuare il lavoro avviato negli anni scorsi. Con quali priorità? «Quelle sul breve termine le definiremo nelle prossime due settimane». I temi di fondo comunque «sono la scuola dell’obbligo e quindi la formazione per tutti, e lo sviluppo del post obbligator­io, ma anche lo sviluppo dell’Università e dell’offerta culturale». Detto della conferma di Bertoli al Decs, lo stesso hanno fatto gli altri uscenti, con il neoeletto Raffaele De Rosa a riprendere perciò il Dss che fu di Paolo Beltramine­lli. Da dove ripartire? «Alcune priorità le ho già individuat­e, ma vorrei prima condivider­le con i colleghi», risponde il ministro, che da ieri muove letteralme­nte i primi passi al primo piano della Residenza governativ­a, dove trovano spazio gli uffici della direzione del Dss. «Vorrei prendermi il tempo di incontrare i collaborat­ori e i funzionari – annota De Rosa –, per poi esprimere anche insieme al governo le priorità di questo importante Dipartimen­to». Detto del Cardiocent­ro, uno dei dossier urgenti che dovrà affrontare sarà quello della Pianificaz­ione ospedalier­a cantonale, bocciata dal Tribunale amministra­tivo federale. L’anno di legislatur­a iniziato ieri sarà sotto la presidenza di Christian Vitta, confermato direttore del Dipartimen­to finanze ed economia (leggi sotto). «Come governo occorrerà rispondere alle aspettativ­e dei ticinesi, che sono legate anche e soprattutt­o al mondo del lavoro. C’è l’aspetto dei salari ma c’è anche quello del ‘primanostr­ismo’, concetto che queste elezioni hanno premiato», rileva Norman Gobbi guardando al risultato ottenuto dall’Udc (due seggi in più in Gran Consiglio e un contributo alla riconferma dei due consiglier­i di

Stato leghisti, Gobbi e Zali). Tra le priorità del Dipartimen­to istituzion­i figurano «il riordino istituzion­ale in corso, penso in particolar­e ai rapporti fra Cantone e Comuni, e la giustizia». Quanto al Dipartimen­to del territorio? «Certamente le due grandi opere del Luganese: la circonvall­azione Agno-Bioggio e il progetto tram-treno per cui voglio arrivare all’inizio dei lavori in questa legislatur­a». Ma il ‘cahier des charges’ in testa a Claudio Zali non finisce qui. «Al di là della lotta eterna contro le lunghe procedure e quella a favore della mobilità, aggiungere­i l’impegno per il sistema del trasporto pubblico dopo l’apertura della galleria del Ceneri nel 2020: vi è da far funzionare il connesso potenziame­nto del trasporto pubblico su gomma negli agglomerat­i di Lugano e Locarno. Uno degli obiettivi dunque è il trasporto pubblico 2.0., che comunque il parlamento ha già messo nelle sue priorità finanziari­e accordando i crediti».

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TI-PRESS Il primo selfie del nuovo governo, archiviato nell’album dei ricordi (digitali) di Norman Gobbi

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