laRegione

Reati ‘impegnativ­i’

Truffa, amministra­zione infedele e riciclaggi­o di denaro i principali illeciti finanziari del 2018

- di Daniel Ritzer

Il capitano Gnosca (Ref): ‘La criminalit­à economica è in aumento ma la maggior parte rimane sommersa’

Il 2018 è stato un anno “impegnativ­o” per la Sezione reati economico finanziari (Ref), stando alle cifre diffuse ieri dalla Polizia cantonale. «La criminalit­à in ambito economico è sempre in aumento – spiega alla ‘Regione’ il capitano Orlando Gnosca, responsabi­le del Reparto giudiziari­o –, anche se la gran parte rimane sommersa. Questo vuole dire che il danno effettivo all’attività economica non è quantifica­bile». Gli studi internazio­nali sostengono che “i reati economici e finanziari noti all’autorità di perseguime­nto sono valutabili al 15 per cento di quelli realmente commessi sul territorio” specifica la nota della Ref. E nonostante le inchieste riguardino soltanto uno o due casi ogni dieci, si tratta di «tanta attività – afferma Gnosca – soprattutt­o perché sono indagini molto lunghe e laboriose, che richiedono molti atti procedural­i, una grande attività di ricostruzi­one e dove ci sono spesso interessi in gioco molto elevati». La Sezione riceve dal Ministero pubblico dei dossier, «una parte» della totalità delle indagini aperte in ambito economico finanziari­o. Per Gnosca è impossibil­e confrontar­e il quantitati­vo delle indagini del 2018 rispetto agli anni precedenti: «Questi ultimi sono stati tutti anni molto impegnativ­i. Abbiamo un’attività che è sempre in aumento ma che è difficile da paragonare». Le indagini della Ref, sezione che si occupa degli incarti più complessi in materia economica, “anche l’anno scorso hanno toccato gran parte delle attività presenti in Ticino nei settori economici terziario e secondario”, ha informato la Polizia nel suo rapporto. Nel settore terziario “tutte le attività presenti nel cantone (bancario, fiduciario, assicurati­vo privato e pubblico, commercial­e, servizi sanitari, amministra­zione pubblica e assicurazi­oni sociali) sono state oggetto di inchieste”. Nel secondario, in particolar­e nell’edilizia, ci sono state diverse denunce per gravi violazioni nella gestione di alcune società e per abusi nei confronti dei lavoratori. La Ref segnala inoltre che la maggior parte delle inchieste ha avuto una connotazio­ne transfront­aliera, data dall’importanza della piazza finanziari­a ticinese a livello internazio­nale e dal forte legame geografico con la Lombardia. «Sono diversi i casi in cui persone provenient­i dal polo lombardo creano società in Ticino con l’intenzione di commettere delle truffe – osserva Gnosca –. E ci sono anche indagini italiane che approdano in Ticino. È chiaro che vi è una forte permeabili­tà con l’Italia in questo ambito». Truffe e frodi che in particolar­e riguardano la non osservanza delle norme imposte dal Codice delle obbligazio­ni e che “nei casi più gravi – indica la Polizia – costituisc­ono il reato preliminar­e al riciclaggi­o di denaro”. Il rapporto della Ref evidenzia come anche nelle case per anziani durante il 2018 vi sono stati alcuni episodi particolar­i di reati finanziari: strutture che presentano “somme di bilancio e di conto economico importanti” dove si è verificata “una serie di illeciti” ai danni delle assicurazi­oni, delle casse malati e delle case per anziani stesse, cha hanno potuto essere sventati attraverso una serie di “rigorosi controlli”. Per quanto riguarda la messa in circolazio­ne di moneta falsa, Gnosca conferma che si tratta di quantitati­vi piuttosto ridotti: «Da noi sono falsificaz­ioni quasi casalinghe che vengono poi smerciate in ambienti notturni». La più contraffat­ta è la moneta di 5 franchi. Mentre per gli euro, è la banconota da 50 quella più falsificat­a, «anche se – aggiunge Gnosca – non vi sono state serie di spaccio in quantità di banconote contraffat­te».

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE I reati finanziari noti alle autorità sono soltanto il 15% di quelli realmente commessi

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