La colpa per la crisi in Nord America? ‘È più dei medici che delle case farmaceutiche’
Negli Stati Uniti nel 2107 ci sono stati più morti per overdose di oppioidi che vittime di incidenti stradali, secondo il National Safety Council. In particolare, stando ai dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), nel 2017 sono decedute quasi 48mila persone per overdose da oppioidi. Più di 17mila di questi ultimi sono morti a causa di farmaci prescritti da medici. Sia negli Usa, sia in Canada ci sono città, Stati e provincie che hanno fatto causa alle grandi case farmaceutiche, accusate di aver ingannato medici e pazienti non avendoli avvertiti correttamente sui rischi (leggi dipendenza) degli oppioidi. Recentemente vi è stato il primo patteggiamento per Purdue Pharma, che produce l’Oxycontin. Si tratta di un prodotto simile alla morfina che, secondo alcuni esperti, sarebbe alla base della grave crisi nel Nord America. I proprietari della casa farmaceutica, la famiglia Sackler, hanno dunque raggiunto un accordo per chiudere la disputa con le autorità dell’Oklahoma per 270 milioni di dollari. «Sentendo la notizia alla radio [del patteggiamento di Purdue Pharma] sono rimasto quasi incredulo», afferma a ‘laRegione’ il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. «Non sul fatto che molte persone sono diventate tossicodipendenti, e nemmeno che hanno un’emergenza con gli oppiacei, ma piuttosto del fatto che si incolpa la ditta farmaceutica perché non ha detto che questo tipo di prodotto causa dipendenza. Io credo che qualsiasi medico, farmacista o studioso sa a priori che essendo il prodotto un oppioide (come la morfina o l’eroina) vi è questo problema», sottolinea Zanini. «È vero che in una fase iniziale – prosegue il farmacista cantonale – la ditta farmaceutica ha affermato che l’Oxycontin dà meno problemi di dipendenza rispetto agli altri oppiacei. E probabilmente le stanno facendo pagare questo. Ma la reazione istintiva che ho avuto sentendo la notizia è stata: se ci sono pazienti che deviano da quella che è una cura e sviluppano una dipendenza, il problema principale è da ricercare nel medico o rispettivamente nel farmacista». Secondo Zanini, le informazioni che ricevono, sia i professionisti della salute, sia i pazienti sull’Oxycontin sono molto trasparenti: «Si dice in modo estremamente chiaro che l’assunzione a lungo termine può causare una dipendenza fisica con crisi di astinenza. E che quando il medicamento non è più indispensabile bisogna interrompere la somministrazione gradatamente». Insomma, «il fatto che questi prodotti possano portare a una dipendenza non dovrebbe stupire nessuno», conclude Zanini. BARE/ATS