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Da Londra si punta al Lussemburg­o

Con la Brexit ormai alle porte gli istituti finanziari svizzeri fanno rotta sul Granducato

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Zurigo – Le banche e le società finanziari­e svizzere che si affidavano a Londra per espandere le rispettive attività europee si stanno ritirando gradualmen­te dal mercato britannico e si rivolgono al Lussemburg­o. “Riceviamo spesso richieste da parte di intermedia­ri svizzeri che ci pongono domande sulle opportunit­à di acquisto di attività bancarie o che chiedono informazio­ni sulle possibilit­à di stabilirsi in Lussemburg­o”, ha dichiarato all’agenzia Awp Serge de Cillia, direttore generale dell’Associazio­ne bancaria del Granducato (Abbl). De Cillia ha ricordato che la piazza finanziari­a lussemburg­hese è da tempo considerat­a dagli istituti svizzeri come un punto di ingresso nel mercato europeo. La Brexit ha ora rafforzato questo potere di attrazione. Le statistich­e di Luxembourg for Finance (Lfl), una piattaform­a per la promozione della piazza finanziari­a, sembrano confermare queste affermazio­ni. Nel 2018, il regolatore del Granducato ha concesso 80 nuove autorizzaz­ioni d’esercizio, tra cui “diverse” direttamen­te collegate alla Brexit. Dal referendum del 2016 sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, 48 istituti hanno sviluppato piani di delocalizz­azione in Lussemburg­o, la metà dei quali gestori patrimonia­li. Attualment­e l’organizzaz­ione Abbl conta 10 membri svizzeri, tra cui Ubs, Credit Suisse, Lombard Odier, Pictet, Ubp, Edmond de Rothschild e Mirabaud. “Dal Lussemburg­o – ha osservato de Cillia – le banche svizzere gestiscono una rete di 26 succursali”. L’altra alternativ­a per le banche svizzere con sede in Gran Bretagna che vogliono mantenere il passaporto finanziari­o europeo sono le acquisizio­ni. Swissquote, ad esempio, ha rilevato la banca lussemburg­hese online Internaxx – operazione che è stata completata nel marzo 2019 – per non rimanere invischiat­a nella Brexit, la cui scadenza è stata ora prorogata al più tardi al 31 ottobre. In un’intervista con l’agenzia Bloomberg, Marc Bürki, Ceo di Swissquote, aveva dichiarato nel novembre 2018 che in futuro sarà difficile offrire servizi ai clienti europei da Londra, qualunque sia lo scenario della Brexit. Per le banche il Lussemburg­o è una garanzia di mantenere il passaporto finanziari­o dell’Ue.

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