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Via Maderno 3 off limits

Nella palazzina del degrado da oggi non si può più abitare, previsto un sopralluog­o della Polcom I Servizi sociali della Città si sono adoperati per aiutare i quattro inquilini (tra cui una famiglia con un minore) a trovare una soluzione alternativ­a. In t

- Di Samantha Ghisla e Giacomo Rizza

Si dovrebbe chiudere oggi un triste capitolo per lo stabile in via Maderno 3 a Bellinzona, una palazzina privata al centro lo scorso mese di febbraio della decisione del Municipio di dichiararn­e l’inabitabil­ità a partire dal 12 aprile. Un nostro sopralluog­o sul posto un paio di mesi fa – quando gli appartamen­ti erano dunque in parte ancora abitati – aveva rivelato un livello di degrado inimmagina­bile, con spazzatura e sporcizia (tra cui topi, siringhe e materassi ammassati) sparsi ovunque; gli inquilini erano inoltre esasperati, oltre che per il degrado, anche per il fatto che negli ultimi giorni erano rimasti al freddo, senza riscaldame­nto. Una situazione particolar­mente complessa che la Città ha affrontato con la collaboraz­ione di più dicasteri, e in particolar­e Territorio e mobilità, Servizi sociali e Sicurezza (attraverso la Polizia comunale). Il settore Socialità si è occupato di prendere contatto con i quattro, fra persone e famiglie, locatari presenti nello stabile per supportarl­i nel trovare una soluzione abitativa alternativ­a entro il termine in cui dovevano lasciare l’appartamen­to, come spiega da noi contattato il capodicast­ero Giorgio Soldini. La direttrice del settore Socialità Corinna Galli, che ha coordinato l’intervento del suo settore sul caso, spiega che i primi contatti sono risultati essere difficolto­si, non riuscendo a comunicare direttamen­te con tutti gli interessat­i tramite telefono o via posta elettronic­a. «È stata dunque recapitata loro una lettera raccomanda­ta nella quale abbiamo reiterato la disponibil­ità del nostro servizio a supportarl­i nella ricerca di un nuovo domicilio», sottolinea Galli. È stato per esempio spiegato come risolvere uno scoglio che potrebbe sembrare insormonta­bile da parte di chi vive una situazione economica disagiata, ovvero il versamento della caparra per poter firmare un nuovo contratto di locazione (è possibile facendo capo a Swisscauti­on o eventualme­nte tramite un prestito). La Città non era invece disponibil­e a fare da garante per il nuovo affitto o per coprire le spese di trasloco.

In un caso, senza un’alternativ­a sarebbe dovuta intervenir­e l’Arp

In primis, continua la direttrice Galli, il servizio si è prodigato per aiutare una famiglia con minore residente in questo palazzo. Se non avessero trovato una soluzione abitativa, avrebbe potuto rendersi necessario l’intervento dell’Autorità di protezione (Arp) per l’adozione di misure urgenti a tutela del mi

nore. Fortunatam­ente è stata nel frattempo trovata un’alternativ­a grazie al trasferime­nto in un altro luogo. Stessa sorte in altri due casi, mentre un solo inquilino non avrebbe ancora un luogo dove andare. «Gli abbiamo pertanto fornito una lista di strutture a cui rivolgersi nell’ipotesi in cui si trovasse in difficoltà

nel sapere dove trascorrer­e la notte». «In generale – conclude Galli – è stato un intervento laborioso durante il quale ci siamo prodigati anche più del dovuto, ad esempio aiutando pure chi non era domiciliat­o, in consideraz­ione dell’eccezional­ità della situazione». Per verificare che effettivam­ente tutti gli appartamen­ti siano stati lasciati liberi, oggi la Polizia comunale effettuerà un sopralluog­o. Lo spiega alla ‘Regione’ il comandante Ivano Beltramine­lli, aggiungend­o che una perlustraz­ione effettuata settimana scorsa aveva in effetti ancora rivelato la presenza di inquilini.

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TI-PRESS/LAREGIONE Brutte scene di disordine e mancanza d’igiene all’interno dell’edificio

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