Un’altra chiusura in attivo
Consuntivo 2018: l’avanzo è di quasi 8 milioni, ma la strada per risanare le finanze è ancora lunga Il Municipio, soddisfatto, rinnova l’invito alla prudenza e alla ragionevolezza da parte del Consiglio comunale
Sorridono e sono ancora migliori delle attese i conti della Città di Lugano. Come anticipato venerdì 29 marzo, la gestione 2018 ha chiuso con un avanzo d’esercizio di circa sette milioni di franchi, più precisamente 7,88 milioni. L’andamento economico-finanziario è dunque positivo e prosegue il consolidamento dei conti avviato dopo l’annus horribilis del 2013, con un consuntivo che aveva chiuso in cifre rosse per oltre 50 milioni di franchi. La tendenza in atto dal 2014 trova conferma. Stavolta, lo scostamento fra preventivo e consuntivo fa registrare un miglioramento che sfiora i 16 milioni. Non nove, come scritto il 29 marzo, perché il preventivo 2018 è stato aggiornato al deficit di circa 8 milioni, non solo 1,9 milioni, dopo che il legislativo ha ridotto il moltiplicatore al 78% (decisione contestata dal ricorso tuttora pendente al Tribunale amministrativo cantonale). Lo scostamento è il risultato di maggiori costi per 30,2 milioni di franchi e più ricavi per 46,2 milioni. Un risultato «molto soddisfacente» ha commentato il sindaco di Lugano Marco Borradori. Gli ha fatto eco il titolare delle Finanze Michele Foletti, che ha espresso preoccupazione per la crescita del debito pubblico pro capite (oltre i 10’000 franchi): «La sfida futura sarà di arrivare a un grado di autofinanziamento del 100% e di continuare a ottenere avanzi d’esercizio». Meglio, dunque, non abbassare la guardia: la strada per risanare le finanze è ancora lunga. Alla luce dell’avanzo, nella seduta di legislativo di dicembre a pochi mesi delle elezioni comunali, potrebbe però giungere un’altra proposta di riduzione del moltiplicatore d’imposta…
I parametri non sono tutti positivi e c’è l’incognita riforma fiscale e tasso d’interesse
Dal profilo dei ricavi, 40,9 milioni derivano da sopravvenienze d’imposta e la situazione è illustrata nella tabella, dal punto di vista delle uscite il Municipio precisa che l’incremento dei costi non equivale a un mancato controllo della spesa né da una volontaria crescita del
le uscite a fronte di un risultato significativamente migliore rispetto al preventivo. La marcata differenza è dovuta in parte ai 13,4 milioni di franchi relativi a una notifica di tassazione 2016 di un cittadino estero che ha portato a un’emissione di imposte comunali di oltre 18 milioni. Ci sono inoltre i 6 milioni alla voce “versamento al fondo di stabilizzazione del contributo di livellamento”. Per mitigare l’impatto dell’ accresciuta partecipazione al fondo di livellamento cantonale, anche sulle future gestioni, la Città ha chiesto e ottenuto dalla Sezione enti locali l’autorizzazione a costituirlo. Una spesa che ha carattere straordinario e non può essere
considerata un “aumento di costo”. L’uscita non prevista di altri 6,4 milioni per “contributi al Cantone per Avs, Ai, Pc e Casse malati”. Nel consuntivo spicca il ridotto onere netto per investimenti amministrativi, circa 48,3 milioni, coperto all’83,07% dall’autofinanziamento prodotto (40,2 milioni), ciò che denota una necessità di finanziamento del conto di chiusura di 8,2 milioni. Non i circa 60 calcolati perché non è così semplice mettere in atto gli investimenti previsti: possono essere ostacolati da ricorsi, opposizioni o altri problemi burocratici. Il buon cash flow operativo di oltre 62 milioni ha permesso di ridurre i debiti fissi verso terzi di quasi 30 milioni. «L’ideale sarebbe che in totale calassero (dagli 877,5 milioni) fino a 600 milioni di franchi – ha rimarcato Foletti –. Occorrerà coerenza e un occhio di riguardo verso le future generazioni. Se passasse la votazione federale di maggio sulla riforma fiscale, diminuirà il gettito delle persone fisiche (circa un terzo del totale) e il Consiglio di Stato sta pensando di introdurre due moltiplicatori (uno per le persone fisiche, l’altro per le giuridiche)». Il titolare del Dicastero finanze auspica che i tassi d’interessi restino ancora negativi e confida nella ragionevolezza del Consiglio comunale a cui spetta la fissazione del moltiplicatore.