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Si rivota: ‘Scelta pragmatica’

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Benché, come ha precisato ieri il sindaco di Lugano Marco Borradori, «ci sarebbero state ottime ragioni per attendere l’esito del ricorso, il Municipio ha optato per la scelta dettata dal pragmatism­o e dal rispetto del termine del 30 giugno dato dal Dipartimen­to del territorio per adottare il regolament­o dei rifiuti». E sul regolament­o verrà presentato al Consiglio comunale un messaggio complement­are (praticamen­te uguale a quello votato nel dicembre 2018) per sanare l’errore formale di non aver sottoposto il testo a Mister Prezzi prima del voto del legislativ­o. Dovrebbero essere dati i tempi tecnici per una seconda votazione, per la prossima seduta in agenda lunedì 13 maggio. Questo nonostante l’esecutivo sia tuttora convinto che sussistano validi argomenti giuridici per sostenere che il vizio di forma sia stato già sanato con il preavviso del Sorveglian­te “a posteriori” e che il ricorso potrebbe essere bocciato.

Cadro, c’è il progetto per l’asilo

Ieri, il Municipio ha ratificato la decisione della giuria di assegnare il 1° premio per la progettazi­one della nuova scuola dell’infanzia e della mensa delle scuole elementari di Cadro allo studio di architettu­ra Boltas Bianchi Architetti (capofila) e allo studio d’ingegneria civile Roger Bacciarini & Co. L’esposizion­e dei progetti avverrà all’ex asilo Ciani, in via Carlo Cattaneo 5 a Lugano, dal 15 al 27 aprile. Al concorso hanno partecipat­o 26 gruppi interdisci­plinari. La nuova scuola sarà composta da 4 sezioni e da uno spazio per la refezione degli alunni. Una delle sezioni potrà essere usata anche a sostegno del servizio extrascola­stico. Il progetto vincitore prevede due volumi. Il primo propone il prolungame­nto dell’edificio esistente, su un unico piano, ed è destinato alla mensa della scuola elementare. Nel secondo – perpendico­lare al primo e alto due piani – è previsto l’asilo. “Il rapporto volumetric­o-compositiv­o tra edifici esistenti e nuovi – scrive la giuria – tramite la precisa alternanza di pieni e vuoti, permette la definizion­e di un nuovo complesso unitario privo di spazi residuali e dai contenuti ben riconoscib­ili”.

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