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Le figure di Manolo Valdés

In un creativo dialogo tra passato e presente, l’artista spagnolo ripercorre, trasfigura­ndo con materiali insoliti, l’intera storia dell’arte, in questa che è la sua prima retrospett­iva in Svizzera

- Di Ivo Silvestro

Grandi teste – tra cui una che campeggia proprio al centro della corte di Casa Rusca –, poi figure femminili, statue equestri, nobildonne: è una mostra ricca, quella che Locarno dedica all’artista spagnolo Manolo Valdés. La prima, in Svizzera, per questo importante autore le cui opere si trovano in importanti musei e collezioni, ha sottolinea­to ieri in conferenza stampa il curatore, nonché responsabi­le dei musei di Locarno, Rudy Chiappini. Quella di portare autori apprezzati a livello internazio­nali ma poco conosciuti in Svizzera è del resto una delle linee artistiche che segue Casa Rusca, anche se ieri si è comprensib­ilmente insistito sul livello qualitativ­o sempre crescente che il museo di Locarno si vuole dare. Qualità che qui prende la forma di una sorta di percorso nella storia dell’arte. Infatti, la cinquantin­a di opere, tra dipinti e sculture, che troviamo esposte con cura negli spazi di Casa Rusca non ci presentano solo il lavoro di Valdés dagli anni Ottanta in poi, ma richiamano un po’ l’arte tutta, a partire dai grandi maestri spagnoli. Perché sarà – come ha sottolinea­to Chiappini – un artista assolutame­nte originale e fuori dal coro, ma questa originalit­à trova forma rifacendos­i alla tradizione, ai grandi maestri del passato soprattutt­o ma non solo spagnoli. Citando i nomi evocati nel catalogo che accompagna la mostra, abbiamo El Greco, Velázquez, Rubens, Ribera, Zurbarán, Rembrandt, Goya, Manet, Matisse, Pollock, Picasso, Lichtenste­in; nomi che vengono alla mente girando per le sale di Casa Rusca ma quello di Manolo Valdés non è sempliceme­nte un omaggio o gioco di imitazione e citazione. Riprendend­o sempre Chiappini, la tradizione viene sì ripresa ma “trasfigura­ta nel segno di una contempora­neità incombente”. Un dialogo tra passato e presente che si vede, ad esempio, nella serie ‘Dama con sombrero’ o nell’imponente ‘La Danza’, che troviamo al primo piano di Casa Rusca. “La mia sfida – è adesso l’artista a parlare – è reinterpre­tare il patrimonio artistico del passato dando origine a qualcosa di nuovo e differente”. Una reinterpre­tazione, e una sperimenta­zione, che passa soprattutt­o per i materiali impiegati da Valdés per le sue opere, e questo sia per le sculture sia, soprattutt­o, per i dipinti. Materiali insoliti e curiosi, come sacchi di iuta dipinti con colori pastosi e bituminosi, sostanze grezze che danno corpo e consistenz­a ai quadri. Inaugurazi­one domani alle 17 alla presenza dell’artista.

 ?? MANOLO VALDÉS - PROLITTERI­S ZURIGO / FOTO ENRICO CANO ?? Reinas Marianas, 2005
MANOLO VALDÉS - PROLITTERI­S ZURIGO / FOTO ENRICO CANO Reinas Marianas, 2005

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