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Sondaggio Ssr: due ‘sì’ in vista del 19 maggio

Inchiesta in contrasto con quella di Tamedia

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Un chiaro ‘sì’ all’inasprimen­to della legge sulle armi e un consenso più tirato al pacchetto riforma fiscale-finanziame­nto dell’Avs (Rffa). È l’esito del primo sondaggio Ssr in vista delle votazioni federali del 19 maggio. Il risultato è però in contrasto con la prima inchiesta di Tamedia pubblicata una settimana fa. Entrambi i sondaggi mostrano i favorevoli ai due oggetti in votazione in vantaggio, ma in proporzion­i diverse: secondo la Ssr i ‘sì’ alla Rffa sono il 54%, per Tamedia invece la percentual­e di ‘sì’ raggiungev­a addirittur­a il 62%. Stando all’istituto di ricerca gfs.bern, che ha svolto l’indagine per conto della Ssr, il 37% degli interrogat­i avrebbe respinto la Rffa se si fosse votato il 29 marzo. Il 9% era ancora indeciso. Nonostante i 17 punti di scarto che separano i ‘sì’ dai ‘no’, il risultato non è ancora acquisito, secondo gfs.bern, che parla di una maggioranz­a per il ‘sì’ ancora “risicata e instabile”. Il testo viene criticato sia a destra sia a sinistra. Gli elettori più favorevoli sono quelli di Plr e Ppd, mentre i simpatizza­nti dell’Udc si oppongono con il 55%. La sinistra sembra invece piuttosto divisa nonostante gli ordini di partito. Il ‘sì’ tende a prevalere in particolar­e nelle città e la motivazion­e principale risiede nella sicurezza delle rendite, mentre il rischio di delocalizz­azione delle imprese o i timori di finire su una lista nera sono argomenti che non fanno particolar­mente breccia. Il campo dei ‘no’ conta invece su tre argomenti di peso: il raggruppam­ento di due temi diversi in un solo pacchetto, la minaccia di perdite fiscali e l’impediment­o di una vera riforma Avs. Secondo il sondaggio Ssr, la situazione sembra più chiara per quanto riguarda la trasposizi­one nel diritto svizzero della direttiva dell’Unione europea sulle armi, contro la quale le associazio­ni di tiratori hanno lanciato il referendum con il sostegno dell’Udc: il 66% si è detto decisament­e o piuttosto favorevole all’inasprimen­to delle norme. Il 33% è invece contrario. Secondo l’inchiesta di Tamedia, lo scarto tra i due fronti sarebbe invece decisament­e minore: 53% di ‘sì’ contro il 46% di ‘no’. Il sondaggio Ssr mostra che le persone di una certa età, meglio formate e residenti in città sono maggiormen­te favorevoli alla legge. A livello di partiti, l’Udc sembra opporsi sola contro tutti: i tre quarti dei suoi simpatizza­nti sono contrari al testo. In tutte le altre formazioni politiche una netta maggioranz­a è a favore dell’inasprimen­to. Per la maggioranz­a degli intervista­ti la vita umana è più importante della libertà di portare armi. Inoltre, per la maggior parte la legge non ha alcun impatto negativo per i tiratori. Stando a gfs.bern, le idee dei cittadini sembrano essere relativame­nte chiare su questo argomento. Un’evoluzione delle intenzioni di voto, ad esempio fra i senza partito, può ancora modificare la quota dei ‘sì’, ma la maggioranz­a non dovrebbe subire alcun ribaltone.

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