Indagine su Messina Denaro, carabinieri arrestati
Drammatica svolta nell’indagine sul superlatitante Matteo Messina Denaro, esponente di spicco di Cosa Nostra, sulle cui tracce c’è anche il Ministero pubblico della Confederazione, dopo che si è saputo che avrebbe utilizzato in Svizzera carte di credito di banche di Lugano che gli aveva messo a disposizione Domenico Scimonelli, nato a Locarno dove ha vissuto sino alla maggiore età, per poi trasferirsi in Sicilia e diventare il capo della cosca di Partanna. Nelle prime ore di ieri sono scattate le manette attorno ai polsi del tenente colonnello dei carabinieri Marco Zappalà, in servizio alla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, e dell’appuntato Giuseppe Barcellona, in servizio a Castelvetrano, città della primula rossa di Cosa Nostra, ricercata in quanto condannata all’ergastolo per gli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di Firenze e Milano. Arrestato anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, con precedenti per droga e confidente dei Servizi segreti. È accusato di aver fatto da tramite tra i due carabinieri e il boss Vincenzo Santangelo, al quale avrebbe consegnato la trascrizione di alcune intercettazioni fra due boss mafiosi trapanesi. Le due talpe sono state scoperte dai carabinieri del Ros. Per i carabinieri arrestati l’accusa è rivelazioni di notizie riservate e accesso abusivo a un sistema informatico. La svolta sollecita una serie di domande inquietanti: quante altre informazioni riservate sull’indagine su Messina Denaro erano già filtrate? E cosa si nasconde dietro gli uomini delle istituzioni accusati oggi di essere delle talpe? Zappalà faceva intendere di voler infiltrare Vaccarino in Cosa nostra, per avere informazioni. Ma era davvero così? Per certo, è stato Zappalà a passare notizie riservate: il 7 marzo 2017 ha incontrato Vaccarino nel cinema che gestisce a Castelvetrano e gli ha spedito per e-mail la fotografia dell’intercettazione ricevuta da Barcellona. Una email che è stata intercettata. Il giorno dopo, Vaccarino ha incontrato Santangelo, per passargli il documento. Il tenente colonnello Zappalà è considerato uno degli ufficiali di punta della Dia di Caltanissetta.