La fiducia nell’economia non cala quasi più
Basilea – Dopo che lo scorso anno la fiducia dell’opinione pubblica nella piazza economica svizzera era chiaramente calata, l’evoluzione negativa della reputazione si è arrestata nel primo trimestre, secondo lo Swiss Economy Reputation Index (Serx). E questo soprattutto grazie all’economia reale. Il settore finanziario viene invece sempre visto in maniera critica, indica lo studio pubblicato ieri dalla società di consulenza basilese Commslab e dall’istituto di ricerca Fög dell’Università di Zurigo. Dopo cinque trimestri negativi di fila, nei primi tre mesi dell’anno l’indice è sceso di 0,1 punti a 91,4. Un anno fa si attestava ancora a 100 punti. Nel 2018 il calo si attestava tra l’1,2 e i 2,8 punti. Il fatto che stia lentamente tornando la fiducia si spiega principalmente con la migliore percezione pubblica dell’economia reale: l’indice delle imprese di questo settore è progredito di 1,2 punti; si tratta del primo aumento netto dal terzo trimestre del 2017. Ad aver stabilizzato la fiducia sono stati in particolare il settore della comunicazione (con il dibattito sul 5G e il rilevamento di Upc da parte di Sunrise), il commercio al dettaglio (i risultati record di Coop) e il segmento alimentare (aumento dell’utile di Nestlé). L’indice riguardante il settore finanziario ha invece perso 3,9 punti. Il fatto che si discuta nuovamente sui salari dei manager, dimostra come la pressione sul mondo bancario sia tornata di attualità, ha sottolineato Angelo Gisler di Commslab all’agenzia Awp. Combinato alle vecchie vicende fiscali e alla minore creazione di valore, la ripresa della reputazione in corso dalla fine del 2014 si è praticamente dissolta nel nulla, ha aggiunto. Per quanto riguarda i singoli rami economici, ad aver influenzato positivamente la reputazione complessiva dell’economia sono state le scienze della vita (+1,4 punti), seguite dalle assicurazioni (+1,3 punti) e, più distaccate, dal commercio al dettaglio (+0,8 punti), il lusso e il settore immobiliare (+0,7 ciascuno). In fondo alla graduatoria resta il ramo dei trasporti e della logistica, nel quale ha pesato soprattutto il calo di reputazione della Posta in seguito alla vicenda del viaggio dei quadri della filiale Swiss Post Solutions in Vietnam.