Otto volte Marzio
Il 30enne ‘pro’ ticinese Franscella doma il serbo Radovic. L’azzurro Ivan Zucco si conferma atleta molto interessante.
Difficile dire se i due ragazzini undicenni che hanno avuto il privilegio di dare fuoco alle polveri rappresentino il futuro del pugilato ticinese, ma è significativo che, così giovani, abbiano potuto assaggiare l’ebbrezza di un match con tanto di pubblico e giudici, sia mai che la passione che li muove e li ha indotti ad abbracciare la boxe e infilare i guantoni li possa spingere fino a calcare le orme degli atleti affermati ai quali hanno fatto da apripista sabato, nella riunione del Boxe Club Ascona di Marco Franscella, culminata con tre incontri affidati a pugili professionisti di sicuro valore. La sala ha iniziato ad ‘agitarsi’ quando sul ring è salito Ivan Zucco, pugno pesante e ottima tecnica, acclamato dagli spalti da un caloroso nugolo di tifosi al seguito di un pugile di grande prospettiva. Dopo l’esibizione del protetto di Salvatore Cherchi (ospite d’onore della serata) che non ha lasciato scampo al serbo Stefan Paunovic, attese, riflettori e gran tifo si sono concentrati sul beniamino di casa, il 30enne Marzio Franscella, all’ottavo match da ‘pro’, alla quarta apparizione ad Ascona. Il suo palmarès grazie al successo ai danni del serbo Bojan Radovic, resta immacolato: otto sono le sue vittorie, ugualmente distribuite tra il ring di casa sul quale ha inaugurato la carriera (dicembre 2012), e Milano, dove ha saputo allungare la propri striscia di successi, tutti piuttosto autoritari.
Che destro, Alessio
Rognoso, il pugile serbo, già opposto a vari campioni internazionali, come ad esempio De Carolis (titolo Wba). Un match non facile, per Marzio, per l’atteggiamento provocatorio dell’avversario dotato anche di un gancio pesante e pericoloso. Nei primi due round Marzio ha tenuto lontano l’avversario con colpi diritti e buona tecnica. Dal terzo, colpi più carichi. Le uscite improvvise del croato inducono il ticinese a continuare con i colpi dritti e interni per non correre rischi inutili: diretto sinistro che tiene a distanza l’avversario, doppiato con diretti destri e ganci per dare sostanza alle azioni. Ne esce una vittoria netta, portata a
casa con freddezza e maturità, non caduto nella trappole tesa da un avversario esperto, forte di quasi 40 match. Nei dilettanti, Noam Cristini, pugile della neonata Accademia pugilistica ticinese di Sant’Antonino, è stato battuto dall’italiano Assane Niang. Molto interessante e avvincente l’incontro di Flavio Meta (Bc Locarno), vincitore nettamente ai punti. Al rientro
dopo un’assenza di due anni per infortunio, Gaia Ciseri (Bc Ascona) ha prevalso sulla ticinese Michela Tschiri (Accademia) con cuore e temperamento, nonostante il riacutizzarsi del dolore alla spalla operata. Bella vittoria anche per il 19enne Christian Pedrazzi, 90 kg di classe e tecnica al servizio del Bca, opposto al picchiatore italiano Matteo Dejana, prossimo al passaggio al professionismo, che Christian ha affrontato con la solita sicurezza. Del Bc Ascona anche Alessio Franscella, fratello di Marzio, il cui destro al volto, potente e preciso, ha mandato al tappeto alla prima ripresa il malcapitato Stefano Montefusco. Attimi di apprensione per la difficoltà a riprendersi del pugile ospite, ma tutto si è poi risolto nel migliore dei modi.