Il risveglio della cultura e dell’etica
Segue da pagina 15 (...) di un libro che insegna sempre qualcosa a proposito di una cultura classica diffusa oltre venti secoli fa, decisivo per la costituzione di ogni istituto creato per la gestione dello Stato moderno. Attualmente, leggere con passione per capire, è considerata una tara invece che una qualità. E nemmeno ci si rende conto che la cultura e la storia sono molto simili all’idra: il mostruoso serpente mitologico con molte teste (da tre a nove e più), che rinascevano se tagliate. Quali sono le teste mozzate? La più importante è quella che riguarda l’etica e la boria di chi s’è prestato al gioco di voler “trombare” (scusate il termine dialettale) non solo un consigliere di Stato ma un intero partito: quello socialista. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Nel Plrt, partito che non sono incline a lasciare per non fare un favore a chi non mi vuol bene e per non tradire il ricco patrimonio culturale che questa formazione ha, la sconfitta è stata gestita come se questa importante formazione politica si limitasse ad avere le caratteristiche di un’associazione che gestisce un carnevale. L’aver usato, o abusato, di un giovane candidato, preparato e serio, tuttavia inesperto, per gettarlo in uno scontro il cui risultato era più che prevedibile, è stata un’operazione d’imperdonabile superficialità. Questo modo d’agire tradisce una totale assenza di principi etici e di strategie meditate che dovrebbero essere alla base di ogni atto politico. Infatti, il nemico da combattere, perché ci aveva amputato un braccio (quello destro) dopo le dimissioni di Gendotti, era la Lega, non il Partito socialista. E scagliarsi su un diversamente abile chi si ritiene debole è segno di viltà, non di forza e avvedutezza. Brutto segno poi la constatazione che il presidente del partito e il giovane candidato con ambizioni fuori posto e fuori scala, non hanno riconosciuto, mentendo a sé stessi e agli elettori, né l’atto commesso, né la sconfitta che avrebbe dovuto almeno suggerire ai due la messa a disposizione del loro mandato. E veniamo ai leghisti: la tracotanza di Zali messa in atto contro Pronzini nel dibattito su Rimborsopoli in cui si discutevano anche importi di denaro del livello che di solito interessa solo i ladri di polli, ha fatto immediatamente ricrescere una delle teste dell’idra, raddoppiando i seggi dell’Mps e del Partito comunista e ha aumentato le simpatie per Bertoli che fu l’unico, della “banda dei cinque”, a restituire allo Stato quanto illegalmente percepito. Rimane, nella gente onesta, un sentimento di sconforto e la debole prestanza d’invitare i politici furbi a diventare saggi leggendo, prima delle elezioni federali del prossimo autunno, qualche libro scritto una ventina di secoli fa in cui si parla di mostri mitici e soprattutto di etica.