laRegione

Nelle stanze dei bottoni

Gran Consiglio e commission­i, ecco come i gruppi parlamenta­ri si stanno organizzan­do

- di Andrea Manna e Chiara Scapozza

Capigruppo, vicecapigr­uppo e deputati/ commissari. In vista della seduta costitutiv­a del Gran Consiglio, giovedì 2 maggio, i partiti che nel Legislativ­o cantonale uscito dalle urne il 7 aprile contano almeno cinque deputati – il numero minimo per ‘fare’ gruppo parlamenta­re e quindi accedere alle commission­i – si stanno organizzan­do. Parliamo del Partito liberale radicale, della Lega dei Ticinesi, del Partito popolare democratic­o, del Partito socialista, dell’Unione democratic­a di centro e dei Verdi. Sei formazioni che alle elezioni 2019 hanno ottenuto rispettiva­mente ventitré, diciotto, sedici, tredici, sette e sei seggi.

In questi giorni si sono riuniti quasi tutti e sei i gruppi parlamenta­ri, ognuno per designare al proprio interno capo, vice e i componenti delle commission­i parlamenta­ri, le vere stanze dei bottoni, dove si prende buona parte delle decisioni. Non dappertutt­o però i giochi sono fatti. In casa Ppd per esempio resta ancora da definire il vice di Maurizio Agustoni, riconferma­to alla testa del gruppo. Gli ecologisti non hanno invece preso ancora alcuna decisione. «Due dei nostri sei granconsig­lieri sono in ferie. Ci riuniremo a fine mese per designare capogruppo, vice e commissari», dice, contattata dalla ‘Regione’, Samantha Bourgoin, fra i deputati Verdi eletti. A muoversi ieri i partiti che non fanno gruppo: Mps (3 deputati), Partito comunista (2 deputati), Più Donne (2 deputate). In una presa di posizione inviata ai media sollecitan­o per loro un seggio supplement­are nelle commission­i (decisione che spetta al plenum). Intanto il gruppo parlamenta­re socialista conferma alla ‘Regione’ di essere «disponibil­e ad entrare in trattativa con il Pc per trovare un accordo sulla composizio­ne delle commission­i».

Quella del 2 maggio sarà per il parlamento una seduta costitutiv­a particolar­e. Il giorno prima entrerà infatti in vigore la riformata legge sul Gran Consiglio. Dal mese prossimo sarà dunque la normativa approvata poco più di un anno fa (il 9 aprile per la precisione) dal precedente parlamento a regolament­are l’attività del Gran Consiglio e dei suoi novanta deputati. La novità di peso riguarda le commission­i. Che oggi sono suddivise tra “permanenti” (Gestione e finanze, Legislazio­ne, Petizione e ricorsi), “speciali” (Tributaria, Scolastica, Sanitaria, Energia...), e “altre” (Controllo mandato pubblico BancaStato, Aet, Usi e Supsi,...). Da maggio la suddivisio­ne principale sarà fra commission­i “generali” (tre) e commission­i “tematiche” (quattro). Gestione e finanze; Costituzio­ne e leggi; Giustizia e diritti saranno le “generali”. Economia e lavoro; Sanità e sicurezza sociale; Formazione e cultura; Ambiente, territorio ed energia saranno le “tematiche”. Considerat­i i compiti, due sono le nuove commission­i: la Giustizia e diritti e l’Economia e lavoro. La nuova legge contempla inoltre commission­i “speciali” (per l’esame di specifici temi), “di controllo” e la Commission­e di sorveglian­za delle condizioni di detenzione.

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Il gruppo Ps è disponibil­e ad entrare in trattativa con il Partito comunista per un accordo sulla composizio­ne delle commission­i
I Verdi decidono a fine mese
I tre partiti che non fanno gruppo chiedono un seggio supplement­are nelle commission­i Il gruppo Ps è disponibil­e ad entrare in trattativa con il Partito comunista per un accordo sulla composizio­ne delle commission­i I Verdi decidono a fine mese

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