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Orari di lavoro più flessibili, il governo frena

Progetto poco equilibrat­o e molto contestato: il Consiglio federale chiede uno stop

- Ats

Il Consiglio degli Stati dovrebbe sospendere i dibattiti sulla flessibili­zzazione dell’orario di lavoro per i dirigenti delle aziende. È quanto chiede il Consiglio federale in un parere pubblicato ieri: non solo il progetto è molto contestato, ma si sta anche valutando un’altra revisione della legge che va nello stesso senso. La Commission­e dell’economia e dei tributi dovrà ora decidere se mantenere il progetto nel programma della sessione estiva. Questa revisione di legge, basata su un’iniziativa parlamenta­re di Konrad Graber (Ppd/Lu), introdurre­bbe un orario di lavoro calcolato sull’intero anno per le persone che occupano una posizione superiore o specialist­ica. Questo si applichere­bbe anche ai lavoratori che godono di un elevato grado di autonomia e che nella maggior parte dei casi possono decidere il proprio orario di lavoro.

Al momento il Consiglio federale rinuncia ad esprimersi sul dettaglio del progetto. Accoglie con favore l’obiettivo generale poiché risponde all’esigenza di flessibili­tà espressa da molte imprese ed è conforme all’evoluzione del mercato del lavoro. Il governo sottolinea tuttavia anche la necessità di mantenere disposizio­ni giuridiche a tutela della salute dei lavoratori, tanto più che il nesso tra orari di lavoro eccessivi e alcune malattie è scientific­amente provato. Lo scopo di ogni revisione è di mantenere il livello di protezione della salute dei lavoratori e di garantire un equilibrio tra ciò che viene richiesto ai dipendenti e ciò che viene loro concesso, sottolinea il Consiglio federale. Per questo progetto è necessaria una particolar­e cautela visto che è stato molto contestato in consultazi­one. Sinistra e sindacati si sono subito opposti a questa liberalizz­azione. La fronda non si limita al campo rosso-verde: dodici cantoni sono contrari e il Ppd è scettico. “Se tale opposizion­e è già stata espressa in questa fase sia dalle parti sociali che dai Cantoni, le possibilit­à di successo di un simile progetto sono molto scarse”, osserva il Consiglio federale. La Commission­e degli Stati sta esaminando un’altra revisione della legge a seguito di un’iniziativa parlamenta­re di Karin Keller-Sutter (Plr/Sg), l’ex ‘senatrice’ nel frattempo eletta in Consiglio federale. Il testo prevede che il datore di lavoro possa flessibili­zzare il tempo di lavoro di dirigenti e specialist­i senza il consenso dei lavoratori. Al momento aspetta i risultati di una valutazion­e dell’attuale ordinanza, che consente già di rinunciare alla registrazi­one dell’orario di lavoro, ma solo se esiste un contratto collettivo di lavoro e solo per redditi lordi superiori a 120mila franchi l’anno.

Il governo raccomanda al Parlamento di trattare i due progetti contempora­neamente e di chiedere il parere delle parti sociali.

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