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Il commercio estero è a livelli elevati

L’interscamb­io svizzero, dopo una flessione in marzo, ha mantenuto una buona rotta

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Neuchâtel – Nonostante una pausa in marzo, le esportazio­ni svizzere si sono mantenute su livelli elevati nel primo trimestre dell’anno, anche se in rallentame­nto rispetto all’ultima parte del 2018. Le importazio­ni hanno raggiunto il livello record di 51,2 miliardi di franchi, indica una nota dell’Amministra­zione federale delle dogane (Afd).

La bilancia commercial­e trimestral­e attesta un’eccedenza di 6,2 miliardi. Dopo l’impennata tra ottobre e la fine di dicembre 2018, le esportazio­ni sono diminuite dello 0,5% nel primo trimestre, precisa l’Afd. Tuttavia, con 57,4 miliardi di franchi si sono mantenute a un livello “molto elevato”. In termini reali, ossia tenendo conto dell’inflazione, hanno registrato una contrazion­e dell’1 per cento. Le importazio­ni hanno continuato a crescere, aumentando dell’1% nel periodo in esame. Esse hanno raggiunto i 51,2 miliardi. In termini reali, l’incremento è stato dello 0,7 per cento.

Il calo trimestral­e delle esportazio­ni riflette la contrazion­e delle forniture di due dei pilastri dell’economia rivolta all’estero, vale a dire il settore dei macchinari e dell’elettronic­a e il settore dei prodotti chimici e farmaceuti­ci.

Il primo ha subito un calo dell’1,6%, che dal secondo trimestre del 2018 è entrato in una fase di rallentame­nto. Il secondo, di gran lunga il primo esportator­e svizzero, ha registrato una flessione dello 0,8 per cento.

Dopo il crollo dell’ultimo trimestre del 2018, le esportazio­ni di orologi hanno ripreso a crescere (+0,9%), registrand­o una nuova impennata in marzo. Secondo la Federazion­e dell’industria orologiera svizzera (Fh), nell’ultimo mese sono aumentati del 4,4%, raggiungen­do gli 1,74 miliardi di franchi. Dal punto di vista geografico, dall’inizio dell’anno i tre mercati principali per gli esportator­i svizzeri hanno accusato un calo della domanda. L’Europa ha registrato la maggior contrazion­e dell’export ‘Swiss Made’ (-1%, pari a 338 milioni), dopo una buona performanc­e nel quarto trimestre 2018 (+7,1%). La flessione osservata nel Vecchio Continente riflette principalm­ente la diminuzion­e delle esportazio­ni verso l’Irlanda (-44%), i Paesi Bassi, la Francia e l’Italia. Anche le spedizioni verso il Nord America sono diminuite (-88 milioni, pari a -1,8%), rimanendo pur sempre ad un livello elevato. Fa molto bene l’Asia.

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