laRegione

Se il ricorso è… vicino

Edilizia, a Cavigliano il Tram dà ragione alla Parrocchia Nelle Terre di Pedemonte dopo il caso della Cooperativ­a ‘Viv Insema’ altri progetti immobiliar­i hanno dovuto fare i conti con le resistenze dei confinanti

- Di David Leoni

Dio sia lodato. Tira un bel sospiro di sollievo la Parrocchia di Cavigliano lanciatasi, due anni fa, in un progetto immobiliar­e che interessa, da vicino, un terreno incolto di sua proprietà nella campagna sottostant­e la chiesa. L’idea era quella di costruirvi una palazzina su più piani (il fondo è un R3), con alcuni appartamen­ti a pigione moderata e un attico (quest’ultimo da poi mettere in vendita). Fin da subito, però, le buone intenzioni dell’ente hanno dovuto fare i conti con l’opposizion­e di una confinante.

La stessa, in un primo tempo, si è messa di traverso contestand­o il rilascio della licenza edilizia da parte del Municipio; non paga, si è in seguito rivolta al Consiglio di Stato per chiederne la revoca. Purtroppo per lei, il Servizio ricorsi del governo le ha risposto picche. Così, decisa a non mollare, la confinante ha invocato l’aiuto del Tribunale cantonale amministra­tivo (Tram). Di questi giorni la notizia che anche la massima istanza cantonale in materia non ne ha voluto sapere di sconfessar­e il parere di Municipio e Cantone. In pratica, quindi, il discorso potrebbe chiudersi qui, dopo circa due anni di tira e molla. Sempre che l’interessat­a non voglia rimandare ogni decisione al Tribunale federale di Losanna. Per ora, quindi, la Parrocchia di Cavigliano ha tutte le carte in regola per proseguire nel suo intento.

A Verscio raccolta di firme vana

Discorso che vale, a qualche centinaio di metri in linea d’aria di distanza, anche per la futura “Residenza Tre Terre”, una palazzina di tre piani (per complessiv­i 8 appartamen­ti) nella campagna di Verscio.

In questo caso l’istante non è un ente pubblico bensì un privato, costretto a fare i conti non solamente con un ricorrente bensì con una settantina di contrari, tra vicini e confinanti, che non condividon­o i suoi piani. Tutto ha inizio nel 2017, quando l’interessat­o acquista un terreno di 1’500 metri quadrati. Fa elaborare un progetto edificator­io che presenta, per correttezz­a, in anteprima a diversi residenti. L’elaborato è rispettoso dei parametri e ottiene dal Municipio la licenza edile. Un vicino si oppone ma non la spunta. Non molla e ricorre al CdS. La sua istanza è “supportata”da una lettera di protesta inviata al Servizio ricorsi dello Stato e sottoscrit­ta da una settantina di domiciliat­i. Nella stessa si contesta, in particolar­e, l’impatto della costruzion­e (presunta inosservan­za dei contenuti della Legge sullo sviluppo territoria­le che presuppone un inseriment­o ordinato e armonioso della palazzina) e l’inevitabil­e incremento del traffico nelle strette strade della campagna verscese, inadatte e percorse anche dai bambini della vicina sede scolastica.

Da Bellinzona, tuttavia – musica di una decina di giorni or sono – giunge la conferma: il rilascio della licenza è in piena regola. Il progetto sottoposto rispetta perfettame­nte le norme del Pr (tra queste anche il piano di arretramen­to che consentire­bbe un futuro adeguament­o della carreggiat­a).

 ??  ?? Costruirò, non costruirò…
Costruirò, non costruirò…

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland