Salute: medico di famiglia per contenere i costi
Anche la campagna elettorale che si è da poco conclusa ha dimostrato che tra i temi più urgenti e sentiti, ma nel contempo complessi e delicati, vi è quello legato all’aumento dei costi della salute. Il centro del dibattito si trova sul piano federale, ma anche a livello (…)
(…) cantonale è possibile riflettere su possibili miglioramenti del sistema, che permettano di raggiungere l’obiettivo del contenimento dei costi. Infatti nel nostro Cantone, a fronte di un reddito medio che è il più basso nel confronto intercantonale, i costi pro capite legati alla sanità si collocano tra i più alti nella media svizzera. I motivi sono vari e spaziano da una densità particolarmente elevata di farmacie, ad un approccio forse un po’ latino nel ricorrere alle cure (le statistiche confermano che in Ticino consumiamo di più rispetto alla media svizzera), oltre ad un’offerta non sempre efficiente delle prestazioni sanitarie. In questo contesto, l’obiettivo di molte economie domestiche è quello di ridurre l’incidenza del premio delle assicurazioni malattia sul proprio budget. La tendenza riscontrabile è quella di scegliere modelli di assicurazione alternativi, come ad esempio quello del medico di famiglia, oppure il cosiddetto Telmed, secondo il quale prima di andare dal medico occorre passare da una consulenza telefonica. Ormai meno della metà dei cittadini ha ancora il modello standard, ovvero quello che senza limitazioni dà accesso in qualunque momento a qualunque prestazione. Scorrendo le cifre un dato salta all’occhio: in Ticino il modello tradizionale del medico di famiglia è scelto dal 38% della popolazione, mentre il modello vero e proprio del medico di famiglia – già molto diffuso nel resto della Svizzera e che raccoglie quasi il 40% degli assicurati in Cantoni come Grigioni e Neuchâtel e oltre il 30% a Berna e a Zurigo – nel nostro Cantone praticamente non ha mercato. Ciò trae origine dal fatto che questo nel nostro cantone, nemmeno viene offerto.
La differenza tra il modello tradizionale del medico di famiglia e quello conosciuto e apprezzato nel resto del Paese è rilevante. Il primo impone semplicemente all’assicurato di recarsi prima dal proprio medico, che diventa una semplice porta di accesso a tutti gli altri fornitori di prestazioni mediche. Il secondo prevede invece un ruolo di coordinazione più marcato da parte del medico di famiglia – integrato in una rete con altri professionisti – che conduce ad una presa a carico del paziente migliore e che si riflette in termini di qualità delle prestazioni e contenimento dei costi (e dunque dei premi). La riduzione dei costi è dunque la logica conseguenza di una migliore qualità: questo grazie a una presa a carico del paziente meglio coordinata e l’eliminazione di inutili doppioni nell’ambito di esami e trattamenti. Gli studi hanno dimostrato che, soprattutto tra i pazienti anziani che soffrono di malattie croniche e di più malattie contemporaneamente, il modello del medico di famiglia da noi ancora sconosciuto permette ampi benefici in termini di qualità. Affrontare l’aumento dei costi nella sanità, significa dunque anche affrontare questi temi. La notizia positiva è che in Ticino abbiamo ancora questa carta da giocare, che in Svizzera interna è una realtà più che consolidata. Alla politica, ai medici e a tutti gli attori principali del settore il compito di porre le condizioni quadro, affinché questo potenziale possa essere colto.