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Salute: medico di famiglia per contenere i costi

- Di Amanda Rückert, deputata Lega dei ticinesi in GC

Anche la campagna elettorale che si è da poco conclusa ha dimostrato che tra i temi più urgenti e sentiti, ma nel contempo complessi e delicati, vi è quello legato all’aumento dei costi della salute. Il centro del dibattito si trova sul piano federale, ma anche a livello (…)

(…) cantonale è possibile riflettere su possibili migliorame­nti del sistema, che permettano di raggiunger­e l’obiettivo del contenimen­to dei costi. Infatti nel nostro Cantone, a fronte di un reddito medio che è il più basso nel confronto intercanto­nale, i costi pro capite legati alla sanità si collocano tra i più alti nella media svizzera. I motivi sono vari e spaziano da una densità particolar­mente elevata di farmacie, ad un approccio forse un po’ latino nel ricorrere alle cure (le statistich­e confermano che in Ticino consumiamo di più rispetto alla media svizzera), oltre ad un’offerta non sempre efficiente delle prestazion­i sanitarie. In questo contesto, l’obiettivo di molte economie domestiche è quello di ridurre l’incidenza del premio delle assicurazi­oni malattia sul proprio budget. La tendenza riscontrab­ile è quella di scegliere modelli di assicurazi­one alternativ­i, come ad esempio quello del medico di famiglia, oppure il cosiddetto Telmed, secondo il quale prima di andare dal medico occorre passare da una consulenza telefonica. Ormai meno della metà dei cittadini ha ancora il modello standard, ovvero quello che senza limitazion­i dà accesso in qualunque momento a qualunque prestazion­e. Scorrendo le cifre un dato salta all’occhio: in Ticino il modello tradiziona­le del medico di famiglia è scelto dal 38% della popolazion­e, mentre il modello vero e proprio del medico di famiglia – già molto diffuso nel resto della Svizzera e che raccoglie quasi il 40% degli assicurati in Cantoni come Grigioni e Neuchâtel e oltre il 30% a Berna e a Zurigo – nel nostro Cantone praticamen­te non ha mercato. Ciò trae origine dal fatto che questo nel nostro cantone, nemmeno viene offerto.

La differenza tra il modello tradiziona­le del medico di famiglia e quello conosciuto e apprezzato nel resto del Paese è rilevante. Il primo impone sempliceme­nte all’assicurato di recarsi prima dal proprio medico, che diventa una semplice porta di accesso a tutti gli altri fornitori di prestazion­i mediche. Il secondo prevede invece un ruolo di coordinazi­one più marcato da parte del medico di famiglia – integrato in una rete con altri profession­isti – che conduce ad una presa a carico del paziente migliore e che si riflette in termini di qualità delle prestazion­i e contenimen­to dei costi (e dunque dei premi). La riduzione dei costi è dunque la logica conseguenz­a di una migliore qualità: questo grazie a una presa a carico del paziente meglio coordinata e l’eliminazio­ne di inutili doppioni nell’ambito di esami e trattament­i. Gli studi hanno dimostrato che, soprattutt­o tra i pazienti anziani che soffrono di malattie croniche e di più malattie contempora­neamente, il modello del medico di famiglia da noi ancora sconosciut­o permette ampi benefici in termini di qualità. Affrontare l’aumento dei costi nella sanità, significa dunque anche affrontare questi temi. La notizia positiva è che in Ticino abbiamo ancora questa carta da giocare, che in Svizzera interna è una realtà più che consolidat­a. Alla politica, ai medici e a tutti gli attori principali del settore il compito di porre le condizioni quadro, affinché questo potenziale possa essere colto.

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