Gli allievi di scuola media non sono bravi in lettura
Vorrei tornare al mio contributo sulla Scuola media ed alle criticità rilevate dal prof. Zambelloni nei confronti di una “scuola facile”. Prima però vorrei complimentarmi con il Consigliere di Stato Emanuele Bertoli per la sua brillante rielezione ed augurargli buon lavoro.
Rammento la sua immediata risposta secondo cui gli allievi della Scuola media ticinese sarebbero bravi e ciò sulla base delle statistiche e non di “percezioni” dei genitori, ritenute fuorvianti. Ebbene, sono andato a rileggermi le statistiche a cui l’on. Bertoli fa riferimento: esse risalgono al 2015, quindi a 4 anni fa. In concreto si tratta del rapporto Pisa che in effetti indica che gli allievi ticinesi sono bravi in matematica ed in scienze naturali, ma non in lettura. Evidentemente, trattandosi di un raffronto internazionale, il rapporto Pisa non considera del resto una materia importante per il Ticino quale la lingua tedesca che sappiamo essere particolarmente ostica da apprendere e che quindi necessita della massima attenzione da parte della scuola.
Il mediocre risultato raggiunto in lettura è comunque preoccupante e rappresenta un importante campanello d’allarme. Non è poi nemmeno dato di sapere se la statistica comprenda anche la redazione di testi per la quale, temo dalla mia modesta percezione, i risultati potrebbero essere anche inferiori. La padronanza della propria lingua madre è in ogni caso fondamentale e necessita di una scuola che lavori con determinazione e con impegno. Non c’è quindi da dormire sugli allori.
Ben vengano quindi, in questo quadriennio, riforme puntuali che vadano ad associarsi a quanto messo in atto dall’on. Bertoli, penso in particolare alla riduzione del numero degli allievi per classe.
La realtà “percepita”, comunque non molto lontana dalla realtà delle statistiche, che come detto risalgono a dati del 2015, conferma che si possa e si debba fare di più per la cultura generale dei nostri ragazzi, e che si debba anche curare meglio l’armonizzazione tra la Scuola media e la media superiore. Le note scolastiche devono poi essere più aderenti al reale rendimento, rifuggendo un’eccessiva generosità. In tale generosità verosimilmente cadono taluni insegnanti per assolvere sé stessi e, dall’altra parte essa permette artificiosamente il raggiungimento dei livelli A da parte di taluni allievi che così ottengono le medie necessarie per il passaggio alla Scuola media superiore. Al riguardo sono state di recente pubblicate le percentuali di allievi in livello A (per matematica e tedesco) che variano sensibilmente da sede a sede, segno questo di una, fortunatamente non generalizzata, errata valutazione verso l’alto per taluni allievi. E non è certo con l’eliminazione dei livelli e quindi con un, scusate il gioco di parole, livellamento verso il basso dell’insegnamento che si otterrà questo risultato, bensì motivando i docenti, e anche su questo saremo penso d’accordo con l’on. Bertoli, ad un lavoro sempre più serio ed intenso e ciò malgrado questo non sia sempre facile. Al riguardo non posso non rivolgere un pensiero riconoscente a tutti quegli insegnanti, e sono molti, ma non tutti purtroppo, che si impegnano a fondo in quell’importante missione che è educare e istruire i nostri figli.