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Campione diffidato dai comunali

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Chiedono di essere pagati i dipendenti comunali di Campione d’Italia che da oltre un anno lavorano a costo zero. Una condizione senza precedenti in Italia, aggravata dal fatto che il datore di lavoro è un ente pubblico. Un diritto, quello alla retribuzio­ne, cementato nella Costituzio­ne, ma che è disatteso da coloro che, per il ruolo politico che ricoprono, dispongono degli strumenti per evitare di calpestare la carta fondamenta­le della Repubblica italiana. I dipendenti del Comune, il cui numero continua a calare, in quanto si susseguono le dimissioni, dopo aver percorso diverse strade, fra cui quella di una accorata lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, assistiti da uno studio legale hanno inviato al commissari­o prefettizi­o Giorgio Zanzi un’istanza con la quale fanno sapere della costituzio­ne in mora e di aver diffidato l’Amministra­zione. Nella lettera parlano di “apparente disinteres­se generale ormai difficilme­nte giustifica­bile” e di “generale inerzia istituzion­ale nell’intervenir­e, in una situazione così drammatica per tanti lavoratori e le loro famiglie, come una malcelata volontà strategica, affinché la disperazio­ne della situazione spinga molti dipendenti ad abbandonar­e volontaria­mente il proprio posto di lavoro”. Il commissari­o prefettizi­o Zanzi: «Li comprendo, ma da parte mia non posso fare altro, per l’ennesima volta, se non rendere partecipi i ministeri competenti (Finanze, Pubblica amministra­zione e Interno, ndr). Per cercare di trattenere qualche risorsa ho chiesto alla Cassa depositi e prestiti di rinunciare al proprio credito. Nulla da fare». Zanzi ne ha parlato ieri a Roma al Mef (ministero economia e finanze) dove si è recato per discutere i problemi finanziari dell’enclave e quelli legati all’inclusione di Campione e delle acque italiane del lago nell’area doganale europea. Cosa sarà della diffida e della costituzio­ne in mora? Inevitabil­e l’intervento del Tribunale civile di Como, con una decisione identica a quella presa dopo la diffida di un mese fa da parte dei carabinier­i in servizio nell’enclave: l’emissione di un decreto ingiuntivo che impone al commissari­o Zanzi di retribuire i dipendenti comunali. Se le retribuzio­ni non saranno pagate il passaggio successivo consiste nel pignoramen­to di beni comunali da mettere all’asta. L’ente locale campionese si avvita sempre più su sé stesso e alcune decisioni giudiziari­e invece di fare chiarezza hanno solo complicato la situazione.

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TI-PRESS Le proteste dei mesi scorsi

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