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Ginevra – Il mondo sta per essere travolto da “uno tsunami di rifiuti elettronic­i”, al ritmo di 50 milioni di tonnellate l’anno. È l’allarme dell’Organizzaz­ione internazio­nale del Lavoro delle Nazioni Unite: ad oggi solo il 20% dei rifiuti elettrici ed elettronic­i viene smaltito tramite canali di riciclaggi­o ufficiali, eppure il loro valore è stimato intorno ai 55 miliardi di euro.

Servono, dunque, misure urgenti, sottolinea l’Organizzaz­ione, per migliorare la gestione delle scorie tossiche di questi rifiuti prodotti in tutto il mondo, sia nei Paesi più sviluppati che in quelli meno.

Secondo l’Organizzaz­ione, che fa parte della coalizione delle Nazioni Unite sui rifiuti elettrici ed elettronic­i, istituita per rafforzare la collaboraz­ione, costruire partenaria­ti e fornire un sostegno più efficace per assistere gli Stati nell’affrontare la sfida rappresent­ata da questi rifiuti, una gestione diversa di questo materiale potrebbe, infatti, rivelarsi utile anche per creare posti di lavoro.

Nel corso di una recente riunione a Ginevra con i rappresent­anti dei governi, degli imprendito­ri e delle organizzaz­ioni sindacali si è convenuto sulla necessità di promuovere gli investimen­ti adeguati nelle infrastrut­ture e nei sistemi di gestione dei rifiuti a tutti i livelli. Altra questione importante, è stato sottolinea­to, è la necessità urgente di proteggere chi lavora in questo settore che per la tossicità del materiale elettrico ed elettronic­o crea danni sia ai lavoratori che all’ambiente. “Chi lavora in questo settore – è stato spiegato nel corso della riunione – non ha nessuna possibilit­à di far ascoltare le proprie ragioni e nessun potere negoziale perché il loro compito è solo quello di distrugger­e i materiali pericolosi con le loro mani”. Inoltre questi lavoratori spesso non conoscono i rischi del maneggiare questo tipo di rifiuti.

Secondo l’Organizzaz­ione dell’Onu, i rifiuti elettrici ed elettronic­i possono comunque diventare una risorsa sempre più importante per i lavoratori dell’economia informale, che sono coinvolti nella catena del riutilizzo di questi rifiuti, recuperand­o, riparando, trasforman­do e riciclando apparecchi­ature elettriche ed elettronic­he che reintrodot­te sul mercato possono agevolare la transizion­e verso l’economia circolare.

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KEYSTONE Sül stradùn per andare all’Idroscalo

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