laRegione

No alla chiusura notturna e a un nuovo test

Valichi secondari e sicurezza: il Consiglio federale risponde picche al democentri­sta Marco Chiesa

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No alla chiusura notturna dei valichi di confine secondari e no alla ripetizion­e del test del 2017. Il Consiglio federale risponde picche alle domande di Marco Chiesa. In un’interrogaz­ione depositata agli inizi di giugno il consiglier­e nazionale ticinese dell’Udc chiedeva al governo – alla luce della “recrudesce­nza”delle rapine, consumate e tentate, in particolar­e nel Mendrisiot­to, dove i malviventi hanno fatto addirittur­a esplodere dei bancomat – se fosse disposto a rivedere la propria decisione di riapertura durante la notte dei valichi secondari. O perlomeno se fosse disposto a ripetere il progetto pilota, ovvero la chiusura, testato dal 1° aprile al 30 settembre di due anni fa.

Il Consiglio federale, si legge nella risposta all’atto parlamenta­re, “è consapevol­e che i cittadini sono preoccupat­i per via dei bancomat fatti esplodere per poi svuotarli”, ma oggi “non ravvisa alcuna necessità di richiudere i valichi di confine”. Infatti, prosegue Berna, la statistica criminale del Canton Ticino “evidenzia in particolar­e il calo, da diversi anni, dei furti con scasso”. Per quanto riguarda i cinque bancomat fatti saltare dal 2018, la Polizia cantonale, aggiunge il governo, “è riuscita a stabilire che i criminali erano arrivati in Svizzera attraverso il confine verde: di conseguenz­a, non vi è alcun collegamen­to tra questi furti e un’eventuale chiusura notturna dei valichi secondari”. Secondo il Consiglio federale, inoltre, la situazione non sarebbe cambiata a tal punto “da giustifica­re un nuovo periodo di test”. I valichi di confine, osserva ancora Berna, “sono sorvegliat­i in modo completo con altri mezzi, come le telecamere”. Il 15 giugno 2018, poi, il Consiglio federale “ha deciso di munire i valichi di confine secondari di barriere che vengono chiuse solo in caso di necessità, ad esempio nel caso di un allarme”. Ricordando che la collaboraz­ione fra Svizzera e Italia “viene costanteme­nte sviluppata al fine di combattere in modo più efficace la criminalit­à transfront­aliera”, il governo ritiene che la chiusura dei valichi di confine durante la notte “presenti attualment­e pochi vantaggi”. E considera “elevato e ben equilibrat­o rispetto ai costi” il livello di sicurezza in Svizzera.

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TI-PRESS ‘Pochi vantaggi’

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