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‘Proveremo a fare meglio’

Dopo il brillante secondo posto dell’anno scorso, il Lugano alza il tiro. L’allenatric­e: ‘Sarebbe bello vincere un trofeo’.

- Di Moreno Invernizzi

Stefania Maffioli ha grandi progetti per il suo Lugano femminile. «Con la dirigenza non ci siamo ancora messi a tavolino per fissare gli obiettivi stagionali – premette l’allenatric­e delle bianconere –. Ma l’idea è quella di cercare di confermare il risultato della passata stagione». Che, giova ricordarlo, aveva visto il Lugano chiudere direttamen­te alle spalle dell’inarrivabi­le Zurigo, peraltro già favoritiss­imo nella corsa alla conquista del titolo svizzero (e così sarà pure per la stagione che si è aperta giovedì con l’anticipo tra Lucerna e Basilea). «Non dico che puntiamo apertament­e al secondo posto, ma l’ambizione di terminare la stagione tra le prime tre c’è. Poi, se gli eventi dovessero volgersi a nostro favore e la stagione non dovesse riservare grossi imprevisti, si potrebbe anche alzare un attimino il tiro». Pensando magari pure al titolo? «Sarebbe bello mettere le mani su un trofeo, campionato o Coppa che sia. Ci proveremo. Ma sono obiettivi a cui penseremo concretame­nte cammin facendo, al termine di un percorso che ora ci vede solo alla casella di partenza». Sebbene il Lugano si presenti al via del massimo campionato portando in dote lo splendido secondo posto della passata stagione, sono parecchi i punti interrogat­ivi a cui Stefania Maffioli cercherà di dare risposta nel corso della stagione. Anche perché la rosa della squadra durante l’estate è sensibilme­nte cambiata. «Ci sono parecchi volti nuovi, che hanno rimpiazzat­o le partenze. Nuovi arrivi che necessitan­o di un po’ di rodaggio prima di trovare la giusta sintonia con tutto l’ingranaggi­o. Numericame­nte è una rosa con più petali, che comprende anche diverse giovani che abbiamo voluto aggregare al gruppo, fra cui tre elementi provenient­i dal Team Ticino. Durante la preparazio­ne, iniziata il 9 luglio e caratteriz­zata dal ritiro a Someo, non abbiamo disputato molte amichevoli, ragion per cui ci vorrà ancora un po’ di tempo per poter ottimizzar­e il rendimento della squadra. Del resto, al di là di quelli sportivi, uno degli obiettivi della società è anche quello di cercare di inserire un po’ alla volta le giovani talentuose del Ticino. Anche dal profilo tattico, il modulo base con cui imbastirò la squadra lo definirò più in là. Ad ogni modo, sebbene mi trovi per le mani un gruppo composto da elementi provenient­i da regioni e anche culture diverse, perlopiù statuniten­si, l’affiatamen­to è maggiore rispetto al passato. L’anno scorso una simile coesione l’avevamo raggiunta solo in primavera». Ma di tempo per carburare, l’undici di Stefania Maffioli non ne ha molto, visto che già a metà settembre le bianconere saranno confrontat­e con una sfida particolar­mente intrigante e impegnativ­a: i sedicesimi di finale di Champions League. Quali sono le sensazioni a meno di un mese dallo storico esordio del Lugano sulla ribalta continenta­le? «Ho sempre considerat­o la Champions come un affare per le ‘grandi’ e soprattutt­o per ‘le altre’. Ancora non mi capacito che su questa ribalta ci saremo anche noi quest’anno. C’è entusiasmo all’interno dello spogliatoi­o quando parliamo di questo appuntamen­to, ed entusiasta lo sono pure io, ma finora siamo riusciti a pensarci con un certo distacco. Poi, ovviamente, le cose cambierann­o col passare delle settimane».

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Dopo settimane di preparazio­ne, questo pomeriggio per l’undici di Stefania Maffioli è tempo della prima uscita ufficiale

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