laRegione

Vergogna e tradimento

- Di Roberto Antonini, giornalist­a Rsi

Sono sull’attenti, indossano un’uniforme rosso-fiammante, fanno il saluto militare con manifesto orgoglio patriottar­do. Il loro sguardo punta alla folla che li acclama. Ma non sono soldati. I giocatori della nazionale turca hanno pensato di celebrare così il gol con il quale hanno sconfitto l’Albania. Si potrebbe confinare questo gesto nell’ennesima dimostrazi­one di irresponsa­bile beceraggin­e da stadio, alla quale hanno fornito in passato il loro significat­ivo contributo pure giocatori rossocroci­ati d’origine albanese. Il momento in cui avviene questa esternazio­ne militar-sportivo-nazionalis­ta racconta però altro. Nel momento in cui le forze di Ankara aggredisco­no i curdi nel Nord della Siria, il gesto dei giocatori incarna alla perfezione quello che alcuni commentato­ri in passato avevano definito l’islamo-fascismo di Erdogan. Un’equazione i cui elementi che si assommano sono l’islamismo politico e il nazionalis­mo di matrice ottomana con malcelata nostalgia imperiale. Consegnand­o la regione del Rojava al caos e ai turchi, il presidente americano ha commesso il maggior errore della sua cacofonica presidenza, facendo un favore a tutti i suoi principali antagonist­i, dalla Russia agli islamisti arabi mettendo a repentagli­o il controllo dei campi di detenzione dove sono intasati militanti e famiglie dell’Isis. Senza dimenticar­e che l’Esercito libero siriano pullula di jihadisti di diversa matrice: l’Els fa il lavoro sporco sul terreno (esecuzioni capitali, saccheggi) mentre le forze turche bombardano con l’aviazione e l’artiglieri­a. La mossa di Trump assume i contorni di un’autorete strategica realizzata in chiave apertament­e elettorali­stica (ripiegamen­to sugli interessi monetizzab­ili in base al principio “America First”). Il risultato di un tradimento che allunga un’ombra di vergogna su tutto l’occidente è già sotto i nostri occhi: centinaia di morti, oltre 130mila sfollati, l’occupazion­e di città come Ras al-Ayn che provocherà esodi di massa. Donald Trump aveva, con un’analisi surreale, spiegato che se gli americani abbandonan­o ora i curdi non bisogna dimenticar­e che durante lo sbarco di Normandia, 75 anni fa, furono proprio loro, i curdi, a non dare una mano agli americani. Certo è che di quell’America che salvò l’Europa nella seconda guerra mondiale, oggi non rimane più un granché. L’America che abbandona alla mercé di uno spregiudic­ato satrapo gli stessi uomini che hanno sconfitto lo Stato islamico, si macchia di un’infamia che, dall’antichità greca ai nostri giorni, passando da Shakespear­e, è moralmente la peggiore delle viltà.

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