Il tifone devasta il Giappone
Tokyo – Oltre 30 morti, migliaia di case al buio, allagamenti e inondazioni con l’acqua che è arrivata fino ai primi piani dei palazzi. Il giorno dopo il passaggio in Giappone del tifone Hagibis, si contano i danni. Ed il bilancio è pesantissimo. In ampie aree del Paese, dalla capitale Tokyo alle prefetture circostanti, a est di Shizuoka e a nord di Saitama, ci sono stati cedimenti degli argini e straripamenti dei fiumi. Il ministero delle Infrastrutture nipponico ha riferito che almeno 10 sponde di 9 fiumi sono crollate all’alba di ieri dopo le violente piogge torrenziali che hanno fatto strada al potente Hagibis. Nella serata di sabato, a Tokyo, il fiume Tama – che attraversa il distretto di Setagaya – aveva rotto gli argini, allagando quartieri residenziali insieme a diverse infrastrutture stradali. Situazione analoga nelle città di Nagano e Ueda, a nord-ovest della capitale, dove il fiume Chikuma ha spazzato via gli argini nel mezzo della notte inondando ampie sezioni dell’area urbana, con l’acqua che è salita fino ai primi piani delle abitazioni, costringendo i residenti a cercare rifugio sui tetti. Dal momento che il crollo delle sponde del fiume è avvenuto durante la notte è probabile che si debbano aggiungere altre vittime, sorprese nel sonno, al già tragico bilancio.
Al momento si contano almeno 33 vittime, 20 dispersi e 177 feriti. Il governo ha dispiegato 27mila uomini delle Forze di autodifesa, nelle regioni a nord della capitale, con l’impiego di elicotteri, mentre altri 110mila unità sono impiegate nelle operazioni di salvataggio sull’intero arcipelago. Gli avvisi di evacuazione hanno riguardato oltre 6 milioni di persone. In alcune zone, precisa l’Agenzia meteorologica, le precipitazioni hanno raggiunto in due giorni un valore vicino al 40% dell’intera media annua.