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Allarme dell’Onu, ‘C’è il rischio di 400mila sfollati’

- Di Lorenzo Trombetta, Ansa/Red

Beirut – Svolta nella guerra nel Nord-est della Siria. Le forze curde hanno trovato un accordo con il regime di Assad, impensabil­e fino a qualche giorno fa, per far entrare oltre l’Eufrate truppe di Damasco “a protezione” della cittadina chiave di Kobane, minacciata dall’offensiva turca. L’intesa, mediata dalla Russia e confermata dalle parti, riguarda anche l’altra cittadina strategica contesa, Manbij, a ovest dell’Eufrate. Il tutto mentre gli americani hanno annunciato l’evacuazion­e dei loro mille soldati. La quinta giornata di guerra è stata segnata da nuovi scontri e violenze, e da allarmanti notizie sulla fuga di centinaia di familiari di combattent­i dell’Isis. Almeno un giornalist­a straniero è stato ucciso assieme a un reporter turco nei pressi della località di Ras al Ayn/Serekanie. L’Onu ha lanciato un allarme per il rischio che le violenze costringan­o a fuggire dalle loro case circa 400mila persone. In cinque giorni di battaglia ci sarebbero già 130mila sfollati. Tra questi, persone più volte costrette ad evacuare: come le migliaia di civili che ieri sono fuggiti dal campo profughi di Ayn Issa, a nord di Raqqa. Tra le 10mila persone in fuga, oltre 800 familiari di membri dell’Isis, per lo più donne e bambini, scappati in direzioni non meglio precisate. A contribuir­e alla sensazione di caos ci sono poi le notizie del ritiro delle truppe Usa dalla base della stessa Ayn Issa, a metà strada tra Raqqa e il confine turco. Secondo fonti ufficiali americane, i soldati sono pronti a lasciare le loro postazioni a Kobane e a Manbij. Proprio in queste due città chiave a ovest e a est dell’Eufrate si preparano a entrare le truppe di Damasco, che già stanno muovendo verso il Nord, sostenute da quelle russe.

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KEYSTONE Militi e civili in fuga

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