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Barlòtt diventa caccia al tesoro

Pronta la seconda edizione del gioco da tavolo ideato da Alessandro Bianchi Miti e leggende ticinesi sono pronti a impegnare i giocatori che potranno cimentarsi con una versione collaborat­iva, competitiv­a o avventuros­a

- Di Prisca Colombini

Mostri, briganti e spiriti maligni hanno rubato le provviste e i tesori del villaggio. È questo lo scenario alla base di ‘Barlòtt: caccia al tesoro’, la seconda edizione del gioco ideato da Alessandro Bianchi di Riva San Vitale, e pubblicato da ‘La fucina di Efesto’, dedicato ai personaggi delle storie e delle leggende ticinesi. La prima edizione, stampata in 500 copie, è esaurita. «È andata oltre le mie aspettativ­e – spiega Alessandro Bianchi –. I giocatori esperti non hanno incontrato difficoltà, mentre quelli meno abituati ai giochi da tavolo hanno avuto qualche problema». Da qui la decisione, tradotta in un anno di lavoro, di rinnovare completame­nte il gioco che si presenta oggi più accessibil­e anche a bambini e ragazzi. Da uno a quattro giocatori (dagli 8 anni) collaborer­anno in una caccia al tesoro dove dovranno affrontare alcuni terribili avversari. Ogni giocatore ha a disposizio­ne una plancia e alcuni dischetti, e solo centrando il bersaglio con i simboli corrispond­enti a quello del mostro si riuscirà a vincere. «Per la buona riuscita del gioco – spiega ancora l’ideatore – servono spirito di collaboraz­ione, una buona mira e un pizzico di fortuna». Oltre alla versione collaborat­iva, la caccia al tesoro è disponibil­e in versione competitiv­a – a sfidarsi saranno due (uno contro uno), tre (due contro uno) o quattro giocatori (due contro due) – o come avventura di gioco che accompagne­rà i partecipan­ti in varie partite con nuovi personaggi aggiuntivi. Sul sito internet www.barlott.ch è da subito disponibil­e ‘I briganti del Mendrisiot­to’. Una seconda avventura sarà presentata il 31 ottobre, dalle 14 alle 18 alla Filanda di Mendrisio in occasione di Halloween. «Una delle caratteris­tiche che non mi ha convinto fino in fondo della prima edizione è stata la mancanza di estensibil­ità – aggiunge Bianchi –. Le storie legate a miti e leggende ticinesi sono tante: con la prima versione era difficile pensare ad aggiunte». Tra i personaggi che sono andati ad arricchire questa edizione ci sono i folletti Crescitt, le streghe di Fescoggia e il terribile conte Ruggero.

‘La passione sta rinascendo’

Titolare di uno studio di grafica a Mendrisio, Alessandro Bianchi non ha mai nascosto la sua passione per i giochi da tavolo e il sogno di poterne fare il suo lavoro. «Dopo Barlòtt – ci racconta – ho curato la progettazi­one di altri due giochi da tavolo. Uno, dedicato ai diritti dei bambini, sarà presentato da Infogiovan­i il prossimo 20 novembre in occasione del loro trentesimo anniversar­io». Nel cassetto di Bianchi di progetti non ne mancano. «Se riuscirò a creare un altro mio gioco, l’ambiente sarà legato al Ticino. Non mi dispiacere­bbe affrontare il tema dei grotti». Quella per i giochi da tavolo «è una passione che sta rinascendo – continua Bianchi –. Sia i bambini che gli adulti hanno sempre più bisogno di ritrovarsi attorno a un tavolo e condivider­e questi momenti». La sfida principale è far passare il messaggio che «i giochi da tavolo non sono più solo il gioco dell’oca o il Monopoli. Oggi le proposte sono molto più interessan­ti e dinamiche e possono essere legate anche alla tecnologia». La conferma di questo interesse crescente la si trova ogni domenica (dalle 16) alla Filanda di Mendrisio grazie all’associazio­ne MomoLudica. Un appuntamen­to fisso che «durante le serate estive ha radunato a giocare ai tavoli, alla scoperta di proposte per tutte le età, tra cui anche Barlòtt, più di trenta persone», conclude Alessandro Bianchi.

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‘Barlòtt: caccia al tesoro’ è stato stampato in mille copie

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