Gli insetti fossili sono più antichi
Farfalle, cimici e zanzare sono molto più antiche di quanto pensiamo. Lo spiega la rivista di scienze della terra ‘Geologia Insubrica’ che riprende un comunicato dell’Università degli Studi di Milano in merito a un’importante scoperta che coinvolge anche il ritrovamento di insetti fossili nelle formazioni medio-triassiche del Monte San Giorgio.
A pubblicare lo studio condotto da Matteo Montagna, entomologo del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università milanese in collaborazione con un gruppo di esperti paleontologi, entomologi e biologi evoluzionisti – Giulia Magoga, Andrea Tintori e Laura Strada dell’Università di Milano e Nathan Lo, Jun Tong e Simon Ho dell’Università di Sidney – è stata la prestigiosa rivista internazionale ‘Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences’. In questo studio i dati genomici di 140 specie di artropodi, in maggior parte insetti, combinati con le datazioni ottenute da otto fossili di insetti in un eccezionale stato di conservazione provenienti dal sito Unesco del Monte San Giorgio, hanno permesso di inferire nuove stime sull’origine dei diversi gruppi di insetti e valutare l’impatto della crisi di massa della fine del Permiano (250 milioni di anni fa) su questi organismi. I risultati ottenuti indicano come molti gruppi – tra cui lepidotteri, emitteri eterotteri e ditteri – siano comparsi in tempi molto più antichi di quanto pensato fino a ora. La datazione della loro origine, risultata antecedente alla crisi di fine Persiano, ha permesso di capire come l’impatto di tale evento, risultato catastrofico per altri organismi, non abbia particolarmente influito sull’evoluzione degli insetti e sulla comparsa delle faune moderne. Anche innovazioni chiave come l’evoluzione delle ali o la metamorfosi completa, ritenute delle innovazioni chiave per l’evoluzione del gruppo, sono risultate essere comparse molto più anticamente di quanto si pensasse. L’Università di Milano spiega che “ciò che è stato osservato con questo studio è da ritenersi di fondamentale importanza perché fornisce nuove informazioni necessarie per la comprensione dell’evoluzione degli insetti, dominatori degli ecosistemi continentali”. La ricerca si è basata anche su scoperte di insetti fossili avvenute nel corso delle prime scoperte di questi animali durante le campagne di scavo scientifico organizzate dal Museo di storia naturale di Lugano negli anni 90.